Cosa dire, dopo essere stati per un ottantina di minuti prigionieri di uno spettacolo pirotecnico ed inimmaginabile dove si entra in punta di piedi e ci si ritrova scatenati sulle poltrone come i quattro personaggi impegnati in scena. L’idea e l’immaginazione di Kristjan Ingimarsson danno una scarica di adrenalina pura che fa saltare le coronarie al più mite dei travet di qualsiasi ufficio i cui tempi sono scanditi dal pascolare con la propria noia ed il proprio tran – tran. Uno spettacolo eccezionale da non perdere assolutamente Andate a vederlo – avrete un Blam! Una successione abbagliante di esilaranti scene d’azione di atletica impossibilità fisica una performance di teatro fisico difficilmente immaginabile se non si è presenti in platea. Dalla colonna sonora di Svend E. Kristensen e dalla scenografia di Kristian Knud partono alcune delle scene d’azione dei più riusciti film d’azione di Hollywood che sembrano ricordare Rambo, RoboCop, Hulk, il romantico E.T. la suspense di Wolverine, e le scene a rallentatore di Matrix. Alla fine dello spettacolo rimane la voglia di tornare ancora e ancora per assistere alle sbalorditive prodezze fisiche con movimenti perfettamente a tempo dei suoni e della colonna sonora che raggiunge il massimo del successo con la musica metal di Highway to Hell degli AC/DC che regalano un finale pirotecnico e di elevata plasticità fisica e coreografica. Dopo circa un ‘ora e mezza di caos coreografia si rimane affascinati per quello che deve essere tra i set più spettacolari nella storia del Fringe, e si dispone di uno stile di teatro fisico dove la padronanza dei quattro interpreti Janus Elsing, Lars Gregersen, Joen Hojerslev e lo stesso Kristjan Ingimarsson lasciano senza parole e decretano la fine del teatro parlato. Quello che riesce a trasmettere Kristján Ingimarsson è uno spettacolo che stravolge ciò che il teatro fa di solito. E’ una conferma di come ognuno di tanto in tanto senta il bisogno di abbattere la solita routine per abbattere la noia e lasciare che la fantasia di ognuno dia la speranza di essere l’invincibile eroe che si sogna nel proprio subconscio. Chissà quanti domani mattina recandosi nel proprio ufficio e alla propria scrivania riusciranno ad immagginare i vari oggetti di lavoro come improbabili armi e costumi per immedesimarsi nei propri eroi abbandonando un pizzico di noia e giungendo al termine della giornata lavorativa con uno spirito più sollevato. Applausi a scena aperta e grande soddisfazione degli organizzatori per questo ennesimo spettacolo che regala al palcoscenico del Rossetti un ovazione corale e un’ apprezzamento senza confini.
Enrico Liotti