Il Museo Friulano di Storia Naturale del Comune di Udine mette in mostra il primato naturalistico che pone la il Fvg ai vertici delle “classifiche” europee
In un viaggio attraverso la biodiversità della regione si potranno ammirare, oltre a fiori e piante, dall’orso alla lince, dalla lontra alla nutria, da una grande zanzara tigre fino ai gamberi rossi in un acquario o il proteo visibile in una grotta appositamente creata
Oltre che per il suo immenso patrimonio culturale, l’Italia è il Paese con la maggior ricchezza di specie di fauna terrestre e d’acqua dolce in Europa. E tra le regioni italiane, il Friuli Venezia Giulia è quella con la più elevata biodiversità: un primato nel primato che pone la regione ai vertici delle “classifiche” europee.
Sarà il territorio regionale e suoi primati naturalistici, ancora poco conosciuti al grande pubblico, il fulcro attorno al quale ruoterà “Biodiversitas. La natura del Friuli Venezia Giulia. Un primato in Europa”, la nuova grande mostra del Museo Friulano di Storia Natuale del Comune di Udine che sarà inaugurata sabato 30 novembre alle 18 nell’ex chiesa di San Francesco (con un’anteprima dedicata esclusivamente alla stampa alle ore 11 della stessa giornata).
Il territorio regionale include quasi 20 mila specie, circa un terzo dell’intera fauna italiana terrestre e d’acqua dolce e circa il 10% delle specie endemiche nazionali (pari a circa 1.800 specie), a fronte di una superficie che è poco meno del 3% del Paese. Ma quali sono le ragioni di questo primato, che costituisce un immenso valore da conoscere e difendere? È dunque per rispondere a questa domanda che il Mfsn ha allestito questo nuovo allestimento. Un affascinante viaggio nella biodiversità che sarà visitabile fino al 27 aprile.
“Il territorio di questa Regione e le raccolte del Museo Friulano di Storia Naturale – dichiara l’assessore alla Cultura, Federico Pirone – sono risorse uniche, non solo da un punto di vista prettamente scientifico, nella conservazione, nella didattica e nella ricerca, ma anche da quello culturale nel senso più ampio. Ritengo che Udine, grazie al Museo Friulano di Storia Naturale, sia in grado di sviluppare un ruolo di mediazione culturale al servizio della società e divenire così centro di attrazione e di riferimento per l’intera Regione, soprattutto se pensiamo al “primato” di Biodiversità in Europa che il Friuli Venezia Giulia può vantare e che questa mostra ci vuole raccontare. Oggi – conclude – non sveliamo semplicemente le collezioni del Mmseo, dando modo soprattutto alle scuole e ai più piccoli di interagire con la storia della natura di questo territorio, ma sensibilizziamo l’opinione pubblica sull’importanza di un museo per una comunità”.
Il Friuli Venezia Giulia occupa una posizione geografica di particolare interesse. La sua estensione, che con breve distanza va dalle Alpi Carniche all’Adriatico settentrionale, le conferisce una grande variabilità ambientale che in mostra sarà rappresentata mediante ricostruzioni, diorami, video, installazioni e numerosi reperti provenienti dalle ricche collezioni dell’istituzione museale udinese. Per il visitatore sarà quindi possibile compiere un viaggio esplorativo in una biodiversità della quale Udine può vantarsi e che sarà certamente il fulcro del nuovo Museo. Proprio per questo il gruppo di lavoro che ha curato la mostra, costituito dal direttore Giuseppe Muscio e dai conservatori Massimo Buccheri, Paolo Glerean, Maria Manuela Giovannelli e Paola Visentini, ha operato a stretto contato con l’assessorato alla Cultura.
La mostra, dunque, rappresenta un’occasione unica per poter osservare la biodiversità della regione nel suo complesso, dall’orso che ha ripreso a frequentare il nostro territorio a lince, sciacallo e lontra, che solo recentemente hanno rifatto la loro comparsa nelle Alpi. Senza dimenticare gli ospiti indesiderati, quelli che vengono definiti alieni, ovvero la nutria, il gambero rosso (che si potrà osservare dal “vivo” in uno degli acquari presenti in mostra), o la zanzara tigre della quale viene esposto un modello in scala che permetterà di esaminarne anche i più piccoli dettagli.
Spazio viene dato anche gli endemismi, quelli che si possono definire i gioielli della nostra natura, ovvero quelle specie che sono presenti solo in territori molto ristretti e che quindi corrono un maggiore rischio di scomparire. Si tratta sia di fiori, sia di animali e in mostra sarà possibile conoscerne uno tra i più misteriosi, il proteo, che sarà visibile in una grotta appositamente ricostruita.
Questo “viaggio” nella biodiversità del Friuli Venezia Giulia, verrà inaugurato, come anticipato, sabato 30 novembre alle ore 18.00, nella chiesa di san Francesco, in Largo Ospedale Vecchio a Udine. La mostra sarà visitabile dal 1° dicembre 2013 al 27 aprile 2014 dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10.30 alle 18 (chiuso il lunedì). Per le scolaresche saranno organizzati appositi percorsi educativi che permetteranno di approfondire i diversi aspetti della biodiversità regionale.
Per informazioni: [email protected] o telefonare al n. 0432 584711. Maggiori informazioni sul sito www.udinecultura.it.