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Celso Costantini e il rinnovamento dell’arte sacra in Italia

Se ne è parlato nel corso di un convegno a margine della mostra dedicata a Donadon e Magri in corso al Convento di San Francesco fino al 25 gennaio

Pordenone. Si è svolto sabato 18 gennaio, nell’ambito della mostra di Tiburzio Donadon e Giancarlo Magri allestita nel Convento di San Francesco a Pordenone, un convegno dedicato ai temi dell’arte sacra. Organizzato dal Centro culturale “Augusto Del Noce” e dall’Associazione “Amici del Cardinale Costantini”, il convegno ha visto la partecipazione di Bruno Fabio Pighin, professore ordinario della Facoltà di Diritto Canonico San Pio X di Venezia, e Alessandra Pitter, che si sono soffermati sul rinnovamento dell’arte sacra in Italia nel XX secolo. Un rinnovamento che cominciò a Pordenone all’inizio del secolo scorso, grazie all’opera di Celso Costantini sotto il pontificato di Pio X, di cui ricorre quest’anno il centenario della morte. Nel giro di pochi anni Costantini, dalla piccola Concordia Sagittaria dove era parroco, scrisse la prima storia dell’arte per il clero e organizzò la nascita, a Milano, della prima rivista di arte cristiana, proprio mentre sorgeva il movimento futurista di Marinetti. Alessandra Pitter ha ricostruito i primi anni della rivista “Arte cristiana”, nata come pubblicazione rivolta a tutti gli artisti, proprio perché, come si legge nel suo primo editoriale, “il gusto del bello è connaturale all’uomo, il quale lo ricerca come il vero e il bene”. Bruno Pighin, invece, dopo aver tratteggiato gli anni del pontificato di Pio X, che vide l’introduzione dello studio dell’arte nei seminari e l’istituzione delle Commissioni diocesane di arte sacra, di cui quella di Concordia-Pordenone fu la prima, ha spiegato come Costantini, Delegato apostolico in Cina dal 1922 al 1933, abbia contribuito sia al radicamento della Chiesa in Cina, sia alla nascita di un’arte cristiana cinese, fondando una scuola di pittura e una di architettura, affinché in quei luoghi non si ripetessero gli stili occidentali. Si realizzava così anche in Asia il programma iniziato da Costantini agli inizi del secolo, fondato sul rapporto tra fede, arte e culture particolari. Il prof. Pighin ha concluso dicendo che “nessun uomo del secolo XX ha esercitato come lui un influsso così importante sull’arte sacra nella Chiesa cattolica”.

Vito Digiorgio

About Vito Digiorgio

Giornalista pubblicista iscritto all’Albo dei giornalisti dal 2013. Si è laureato all'Università di Udine con una tesi sulla filologia italiana. Collabora con alcune testate giornalistiche on line.

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