Ultima serata di carnevale da concludere in allegria .Allegria ? Direi “folle allegria”!
Le premesse c’erano tutte:in primis il gruppetto di attori :Alessandro Benvenuti (anche regista) ,Nino Formicola e una new -entry Francesco Gabbrielli .Poi l’argomento :il succo della produzione shakespiriana in un’ora e mezza . E ogni aspettativa è stata ampiamente superata .
Sul palco un unico fondale ben disegnato con un palazzo -cortile d’epoca popolare seicentesca e al centro tutta la scena libera per accogliere le capriole tragicomiche degli attori .Si parte da un prologo narrato per illustrare il progetto dello spettacolo ,come facevano un po’ i cantastorie di un tempo, con una partenza che poteva sembrare lenta , cauta , sottilmente comica. Quindi si passa alla presentazione del primo e del secondo interprete e poi nel momento in cui si propone il terzo , che parte dalla platea blaterando e animando il pubblico , la commedia prende una direzione di irrefrenabile ilarità .
Non mi soffermerò a raccontare la trama, innanzitutto perchè era tale il ritmo scenico e l’incastro delle vicende che sarebbe quasi impossibile riassumerla, dato che comunque essa stessa era un concentrato di tante storie ben note e dato il titolo di quello si trattava: tutto ma proprio tutto Shakespeare .
Il bello dello spettacolo ,oltre la bravura degli autori che hanno preparato il canovaccio dell’incastro storico , stava tutto nella gran voglia di divertirsi e di far divertire che si percepiva nettamente negli attori .Formicola zompava su e giù dal palco coinvolgendo il pubblico ,Benvenuti teneva le fila della narrazione trasudando la sua comicità toscana (anni ed anni di cabaret con i Giancattivi non si possono dimenticare),Gabbrielli ,anche se meno noto come attore ben figurava tra quei due mostri di comicità .
Tutte le commedie concentrate tra le pieghe delle tragedie dove il sangue scorre a fiumi tra le risate (in questo caso) ,quasi un’impresa impossibile per tre interpreti che si cambiano i costumi ,i ruoli e i personaggi in un battibaleno , rubando secondi preziosi quando le risate e gli aplausi a scena aperta permettono di calare il ritmo narrativo . Una lucida pazzia ma riuscitissima e per niente superficiale perchè la base culturale c’era tutta (così leggero Shakespeare era accessibile anche a chi sapeva solo chi fossero Giulietta e Romeo ),ma c’era anche molto altro come riferimenti storici ,politica , musica e molte frecciate anche all’attualita . Uno spettacolo costruito “a cipolla”.Ogni strato poteva essere sfogliato seguendo le capacità intuitive del pubblico ,secondo quanto ognuno riusciva a cogliere in base alle proprie conoscenze . Risate irresistibili ma non stupide , se non all’apparenza . E per finire in bellezza non solo il concentrato dell ‘”Amleto”, ma, come bis , il riassunto del concentrato stesso, e come ter tutta l’azione a replay , audio compreso.Follemente grandi !!! Semel in anno licet insanire .
Pensateci e pensatemi Al.Ga.