Dopo Ottavia Piccolo e Lucilla Morlacchi, tocca ora a Isabella Ragonese, attrice di evidenza crescente sul palcoscenico e nel cinema, incarnare la figura di Ilaria Alpi, cuore di un Requiem africano scritto su di lei e per lei, nel ventennale del suo omicidio, da Stefano Massini, infaticabile e versatile drammaturgo fiorentino, caro alle stagioni di Akrópolis.
Con Ilaria, donna e giornalista di trasparente coraggio, è valorizzata anche la tavola dei valori che ne hanno illuminato la vita, fino al sacrificio estremo del dono di sé: la tensione etica a svolgere il proprio lavoro con dirittura totale e senza compromessi; la convinzione del dovere di un’informazione corretta e al servizio della verità; la volontà di capire, denunciare e infrangere il muro di silenzio omertoso innalzato dalle manovre di scaltri faccendieri e uomini d’affari collusi.
Sullo sfondo, dunque, anche la Somalia già parte del dominio imperiale fascista e poi post-coloniale, nel quadro di un’Africa ex-italiana dilaniata tra guerre intestine, traffici d’armi e di rifiuti tossici, integralismi islamici e persistenti lustrini di livide festicciole tricolori.