Ottavio Sgubin con la mostra “Il silenzio degli ultimi” presenta la sua “ produzione artistica” dedicata ai barboni, homeless, clochard, hobo ….. persone che – commenta l’assessore alla cultura Claudio Cattaruzza nella presentazione del catalogo – vivono “al di fuori”, … abitatori di “non luoghi”.. un popolo parallelo al di fuori e pure nella società, emarginati ma presenti….. mendicanti, tossicodipendenti, immigrati, malati psichici, senza famiglia, disoccupati, diversi, con scarse possibilità di venir reinseriti nell’ordine “normale” delle cose.
Dal 29 marzo, inaugurazione alle 18, al 30 aprile all’ex Convento di San Francesco a Pordenone in Via della Motta, Ottavio Sgubin espone quadri e disegni interpretando la variegata umanità di soggetti che vivono una dolorosa condizione umana. E’ dagli anni ’80 che il pittore friulano dedica il suo lavoro alla rappresentazione ed interpretazione del mondo degli “ultimi”, senza dimora, a quelle presenze/invisibili che si nascondono e confondono tra le pieghe delle nostre città.
La mostra, dedicata all’amico Don Andrea Gallo è promossa dall’Associazione Thesis Pordenone in stretta collaborazione con il Comune di Pordenone, è patrocinata da Caritas Diocesana, Comunità San Benedetto, Centro di ascolto “Ernesto Balducci”, Libera, Gruppo Abele e gode del sostegno di Bioman, Gruppo Itas, Premek, Carini auto.
L’esposizione, di sabato 29 marzo, sarà presentata da Don Luigi di Piazza, fondatore del Centro Balducci di Zulino e notoriamente impegnato nel sociale, Carla Manzon leggerà brani di Vincenzo Consolo e Andra Zanzotto ed è previsto l’intervento del fumettista Vauro
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