«Uno spettacolo che nasce dal libro di Pietro Grasso Liberi tutti, nasce da una letteratura e da contenuti alti, importanti: è grande teatro civile. Ma grazie all’apporto di Francesco Niccolini (un autore interessante, che ha collaborato a diversi testi di Marco Paolini, fra l’altro) e a quello di Margherita Rubino che ha preso parte alla scrittura anche del precedente nostro spettacolo su Grasso, Dopo il silenzio è diventato anche un lavoro di grande drammaturgia» Sebastiano Lo Monaco presenta con passione il lavoro che lo riporta a Trieste, nuovamente – dopo il deciso successo del monologo Per non morire di mafia – con un tema coraggioso e attuale. Dopo il silenzio – tratto da Liberi tutti di Pietro Grasso – sarà in scena al Politeama Rossetti mercoledì 26 e giovedì 27 marzo, inserito nel cartellone Prosa del Teatro Stabile regionale. In scena con Sebastiano Lo Monaco, apprezzeremo Mariangela D’Abbraccio e Turi Moricca, che – diretti da Alessio Pizzech – danno vita ai profili dei personaggi che popolano questo capitolo dell’epopea sulla mafia di Pietro Grasso. Lo sguardo dell’autore si concentra questa volta, molto sul “privato”: «Mariangela D’Abbarccio – spiega ancora Lo Monaco – interpreta la moglie di Grasso, Turi Moricca, un giovane attore siciliano, è invece un mafioso che lei e Grasso cercano in qualche modo di riscattare. E nel loro intrecciarsi c’è tutto il racconto delle vicissitudini, dei dolori, dei rischi che hanno vissuto nel corso della loro esistenza. È – in poche parole – la storia di un uomo e di una donna, di due italiani perbene, che hanno dedicato la loro vita alle istituzioni. Lui nella magistratura, lei nell’insegnamento.» I tre interpreti dunque divengono strumento – attraverso la parola teatrale – di indagine di una Storia collettiva, italiana, che coincide, talora si scontra, diverge, per poi trovare altri punti di contatto con quella della mafia, con i suoi addentellati politico-economici, con il suo ribaltamento di valori che, pericolosissimo, sta trovando terreno sempre più fertile e vasto in un mondo imbarbarito nei costumi e nella vita pubblica: un mondo assetato di esempi positivi, bisognoso più che mai modelli validi a cui ispirare la propria condotta ed il proprio agire. Significativo da questo punto di vista, che lo spettacolo proponga anche un confronto generazionale, aspiri a un dialogo fra esse, espressione del dovere che Pietro Grasso si dà di parlare, far conoscere soprattutto ai giovani, il passato nonché i malati meccanismi mafiosi ancora in atto. Per questo il titolo allude a un “dopo” il silenzio: negare il silenzio, opporsi al silenzio omertoso, e “dopo”, guardare al futuro. Dopo il Silenzio di Francesco Niccolini e Margherita Rubino è tratto dal libro di Pietro Grasso Liberi tutti e va in scena per la regia di Alessio Pizzech, con le scene di Giacomo Tringali, i costumi di Cristina Da Rold e le musiche di Dario Arcidiacono. Le luci sono di Luigi Ascione mentre Giacomo Verde cura gli interventi video; i canti originali sono composti da Carlo Muratori e interpretati dal coro Discantus diretto dal Maestro Salvo Sampieri. La produzione è di Sicilia Teatro, del 56°Festival dei Due Mondi di Spoleto, e del Teatro “Tina Di Lorenzo” di Noto.