Imperdibile spettacolo di Nouveau Cirque, venerdì 28 e sabato 29 marzo, alle 20.45, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con il Circus Klezmer del famoso regista Adrián Schvarzstein, una produzione: Ateneu Nou Barris (Barcellona).
Nel doppio appuntamento udinese ci si troverà rapiti da un gruppo di acrobati e giocolieri che porteranno in scena uno spettacolo travolgente, luminoso, indimenticabile, collocato tra la tradizione clownesca e la comicità surreale propria del linguaggio teatrale, accompagnato da una musica popolare tutta da scoprire. Sarà proprio questo genere di musica Yiddish, che tradizionalmente accompagna le feste di nozze, a fare da colonna sonora a una rappresentazione dove riso, tensione e commozione si alterneranno, incollando alla poltrona gli spettatori e rivelando appieno i caratteri propri del mondo circense.
In un villaggio ebraico dell’Est Europa, in un tranquillo (ma non troppo) Shtetl sicuramente confinante con quelli che ci ha fatto conoscere Moni Ovadia, si celebrerà un matrimonio: la sposa è incantevole, la zia è terribile, lo zio è stonato, lo sposo non vede l’ora che giunga il suo momento, il matto del villaggio combina guai. In chiusura, citazione dell’antica parabola che accomuna i folli di Dio di ogni nazionalità e credo religioso: alla domanda “Perché cerchi qui il tesoro perduto, anziché là dove sai di averlo smarrito?” il folle risponderà immancabilmente: “Lo cerco qui, perché qui c’è più luce”.
Spettacolo rivolto a tutti, perché racconta di una storia semplice che fa leva su sentimenti universali, Circus Klezmer è ideale per chi desidera vedere come vola, luminosa di bellezza, una fanciulla di Chagall dai lunghi veli bianchi; per chi vuol vedere come sa cadere un clown che canta in Yiddish e si schianta senza danno; per chi vuole godersi l’esilarante danza di seduzione della zia brontolona che da massaia si trasforma (a modo suo) in pantera delle Folies Bergère; e, infine, per apprezzare una rappresentazione in cui l’ottima padronanza di diverse discipline teatrali e circensi è uno degli strumenti, e non il fine.