Il Sindaco Claudio Pedrotti e gli assessori Claudio Cattaruzza, Renzo Mazzer e Flavio Moro, ciascuno per la propria competenza hanno illustrato gli spazi, le finalità, le destinazioni d’uso e gli orientamenti dell’Amministrazione Comunale per la nuova Galleria “Harry Bertoja”, che ha sede a Palazzo Spelladi/Cevolin, già sede comunale dell’Anagrafe.
La città vive anche di simboli – ha affermato il Sindaco- che vanno recepiti come sinonimo del rilancio del fare cultura per cui va inventato qualcosa di nuovo per contrastare i segnali depressivi della crisi. In questa senso un segnale è anche intitolare lo spazio culturale a Harry Bertoja che diventa anch’esso un simbolo importante per la città e per il Friuli da proiettare in ambito internazionale, poiché questo designer / artista si è imposto all’attenzione internazionale.
Gli aspetti finanziari e i risparmi che si produrranno dalla razionalizzazione delle ubicazioni di alcuni uffici comunali, ( come lo spostamento dell’urbanistica, mobilità , patrimonio dalle attuali sedi a quella dei Lavori pubblici ), sono stati uno degli argomenti trattati dall’assessore ai Lavori pubblici Flavio Moro.
E più propriamente l’assessore al bilancio Renzo Mazzer ha ricordato che le cose ritenute socialmente utili come la cultura vanno commisurate alla sostenibilità economica e che è difficile conciliara più strutture con le ristrettezze del bilancio.
Gli aspetti legati più specificatamente alle politiche culturali sono stati affrontati dall’assessore Claudio Cattaruzza. Pur subendo una contrazione del 30%- ha detto- siamo riusciti a organizzare manifestazioni e mostre di rilievo, grazie anche alla collaborazione tra pubblico e privato come previsto dal nostro programma politico-amministrativo. Ha poi ricordato che la superficie espositiva della Galleria Harry Bertoja è di 236 metri quadrati, quasi il doppio di Parco2 di Via Bertossi e che ciò richiederà un ulteriore sforzo per allestire adeguatamente questi spazi.
L’ area espositiva della Galleria H Bertoja si sviluppa su due piani, sono state create altezze utili all’esposizione di opere che superino i 3 metri ed è caratterizzata da una grande apertura di affaccio tra i due piani che sdoppia il gioco prospettico creato dalle quinte alla vista di chi accede alle scale
Altri elementi strutturali definiscono l’edificio nel suo complesso; una nuova scala inserita nel contesto architettonico esistente, un ascensore, pavimentazioni in legno lamellare per i percorsi espositivi e in pastellone veneziano per le aree di servizio, pareti in cartongesso, controsoffitti per occultare gli impianti di distribuzione dell’aria e delle apparecchiature illuminotecniche. Nel rispetto delle normative sulla sicurezza sono state realizzati impianti antincendio, elettrici, antintrusione e idro-termo-sanitari e un impianto a pannelli radianti sia per il riscaldamento che per il raffrescamento.