Come ogni anno, Arcigay Friuli parteciperà alle iniziative per la celebrazione della giornata del 25 aprile, festa della Liberazione, aderendo alla manifestazione indetta nel capoluogo friulano.
Quest’anno, tuttavia, l’associazione friulana per i diritti delle persone omosessuali, bisessuali, transessuali e transgender, coglie l’occasione per proporre quella che vuole essere una riflessione collettiva, attraverso il coinvolgimento anche di società ed istituzioni. Attraverso il sito web www.arcigayfriuli.it e con l’ausilio dei canali social, infatti, Arcigay Friuli lancia una campagna di sensibilizzazione, ponendo una domanda semplice quanto spiazzante: “Omosessuali ostaggio di uno Stato libero?”.
A spiegare l’iniziativa è il presidente di Arcigay Friuli “Nuovi Passi”, Giacomo Deperu. “Nel ricordare il sacrificio di quanti diedero la vita per la libertà – chiarisce –, non possiamo dimenticare coloro che di quella libertà ancora non godono appieno. Le persone omosessuali, bisessuali e transessuali, in Italia sono ancora cittadini di serie B ai quali viene negato il riconoscimento dei diritti civili fondamentali”.
Saranno tante in tutta la regione le iniziative per la commemorazione dell’anniversario della Liberazione d’Italia. E alle tante persone ed istituzioni che parteciperanno solennemente, Arcigay Friuli chiede “con quale coraggio nel 2014 uno Stato democratico festeggia la Libertà sapendo che nega i diritti civili alle persone LGBT? 25 aprile: liberi tutti o libero nessuno”.
“Non si può festeggiare il 25 aprile e, al contempo, essere contrari al matrimonio egualitario – continua Deperu –. Non si può celebrare la Libertà mentre la si nega a qualcuno. Ancora una volta vogliamo quindi ribadire l’importanza del valore della libertà, su cui è fondata la nostra democrazia e rilanciare un nuovo patto sociale che si fondi sull’inclusione e sulla tutela giuridica di tutte le diversità, comprese quelle relative all’orientamento sessuale ed all’identità di genere”.
Rudi Buset
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