Lunedì 2 giugno, alle ore 17.00, nel Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale, sarà presentato il catalogo della mostra “Scritte, lettere e voci: tracce di vittime e superstiti della Risiera di San Sabba”, esposizione che viene prorogata fino a domenica 27 settembre. Il catalogo verrà presentato dai curatori della mostra: Dunja Nanut, Franco Cecotti e Francesco Fait.
Il catalogo, curato da Francesco Fait, è edito dai Civici musei di storia ed arte di Trieste e consiste in una pubblicazione a stampa di 126 pagine alla quale è allegato un CD contenente una versione ampliata in formato pdf del catalogo medesimo in cui sono riprodotti tutti i materiali messi in mostra e una traccia audio contenente alcune testimonianze di persone sopravvissute all’imprigionamento in Risiera tratte dagli archivi storici e lette da attori della Casa della Musica di Trieste. La mostra è frutto della collaborazione tra il Civico museo della Risiera di San Sabba, Monumento nazionale, l’Associazione nazionale ex deportati di Trieste, la Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Sezione storica di Trieste / Narodna in študijska knjižnica, Odsek za zgodovino, Trst e l’Istituto regionale per la storia del movimento di Liberazione nel Fvg di Trieste.
In un allestimento suggestivo ma rispettosamente integrato nella “Sala delle croci”, la mostra propone fonti sulla Risiera di San Sabba: scritte e graffiti tracciati sulle pareti e sul legno di porte e tavolacci delle celle, scritte e graffiti che furono ricopiati da Diego de Henriquez in due dei suoi diari, lettere fatte uscire di nascosto dalle carceri del Coroneo da persone successivamente condotte in Risiera per essere assassinate, memorie e testimonianze di persone sopravvissute all’imprigionamento in Risiera e alla deportazione nei lager del Reich.
L’esposizione intende collocare le fonti storiografiche primarie della Risiera nel contesto nel quale esse si sono originate, offrendo, ove possibile, informazioni sulle biografie delle “vittime e dei sopravvissuti” ad esse collegate. È il caso ad esempio delle scritte e graffiti delle cellette, che sono state sottoposte nel mese di dicembre 2013. ad un intervento di pulizia, conservazione e restauro che ha permesso, dopo settant’anni, di ritrovare alcuni piccoli oggetti che erano stati nascosti: un bottone, una murrina, una stella partigiana in tessuto. Per la prima volta inoltre, sono in mostra le riproduzioni di tutte le pagine dei diari di Diego de Henriquez (circa un centinaio) nelle quali sono trascritte scritte e graffiti che erano tracciati in Risiera e che sono stati cancellati prima che il comprensorio venisse riutilizzato come campo per rifugiati provenienti dai paesi oltre – cortina. E, sempre per la prima volta, è possibile consultare tutte le sei lettere che Pino Robusti, assassinato in Risiera nell’aprile del 1945, riuscì a fare uscire dal Coroneo dove si trovava prima di essere tradotto in Risiera, insieme alle lettere di Franc Uršič e Antonio Strani. La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile tutti i giorni, festivi compresi fino al 27 settembre, con orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 19.00.