Confindustria, Associazione Bancaria Italiana, Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici, Alleanza delle Cooperative italiane e Rete Imprese Italia hanno presentato un documento programmatico definito “d’urgenza” vista la situazione economica globale e nazionale.
Il potere economico italiano si rivolge con chiarezza al Governo, al Parlamento, a tutti gli italiani per dare un segnale di forza e colmare il vuoto della maggioranza e di un certo modo di fare politica. Si parla di modo, di metodo, di coesione nel costruire e nel scegliere per dare risposte all’Italia, per tornare a parlare di proposte e soluzioni.
Il documento “Progetto delle imprese per l’Italia” si articola in 5 punti di cui vi diamo alcuni estratti:
–Spesa pubblica e riforma delle pensioni
1.Elevare l’età pensionabile per tutti a 65 anni.
2.Riforma delle pensioni di anzianità.
3.Abrogare tutti i regimi speciali previsti dagli Enti previdenziali.
–Riforma fiscale
1.Recuperare competitività riducendo il costo del lavoro
-Incrementare gli importi forfetari attualmente previsti della deduzione per cuneo fiscale.
-Prolungare la deduzione dalla base imponibile IRAP delle spese relative agli apprendisti anche successivamente alla trasformazione del loro contratto di lavoro.
2.Stimolare produttività, ricerca e innovazione
3.Rafforzamento patrimoniale e dimensionale delle imprese, internazionalizzazione
4.Certezza del diritto in ambito fiscale e per i soggetti con esonero Irap.
5.Contrasto all’evasione e prelievo patrimoniale ordinario
6.Revisione IRPEF sui redditi più bassi.
–Cessioni del patrimonio pubblico
Dismettere gli immobili pubblici e privatizzare le partecipazioni societarie degli enti locali
-Cedere il patrimonio immobiliare di enti statali e locali.
-Dismettere le partecipazioni societarie degli enti locali nei servizi pubblici locali.
-Prevedere che gli enti locali possano utilizzare i proventi derivanti dalle dismissioni di immobili e partecipazioni al di fuori dei limiti del Patto di stabilità interno, per opere pubbliche, manutenzione straordinaria e ristrutturazione del patrimonio esistente, anche a fini di efficienza energetica.
-Prevedere che l’attività di dismissione sia svolta unicamente secondo le procedure dell’evidenza pubblica.
–Liberalizzazioni e semplificazioni
1.Liberalizzare trasporti e servizi pubblici locali
-Istituire l’Autorità dei trasporti e accorpare le competenze regolatorie in materia di risor‐se idriche e rifiuti in capo ad un’unica Autorità.
-Rafforzare il ruolo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, attribuendole poteri vincolanti di verifica degli orientamenti di liberalizzazione definiti dagli enti locali.
2.Liberalizzare le attività economiche ed affermare il principio di libera concorrenza nell’art. 41 Cost.
3.Liberalizzare i servizi professionali
-Vietare la fissazione di tariffe (fisse o minime) e prevedere l’obbligo di presentare un pre‐ventivo scritto al cliente.
-Sottrarre i controlli sulla pubblicità agli ordini e affermare la competenza esclusiva dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
-Prevedere espressamente la possibilità di costituire società di capitali, anche con soci di mero investimento, ferma restando la personalità della prestazione intellettuale.
-Attribuire al Governo una delega legislativa a riformare gli ordini professionali per:
-ridurne il numero e rafforzarne i compiti di garanzia di qualità dell’offerta, evitando qualsiasi influenza sui comportamenti economici degli iscritti;
-consentire limiti al numero di persone titolate a esercitare una professione solo per motivi di ordine pubblico, pubblica incolumità, sanità pubblica, pubblica sicurezza;
-ridurre le riserve legali di attività, limitandole ai soli casi in cui siano strettamente ne‐cessarie per la tutela di interessi costituzionalmente garantiti.
4.Assicurare regole omogenee per le attività di impresa su tutto il territorio nazionale
-Riformare l’art. 117 Cost. per riportare alla competenza esclusiva dello Stato che richiedono una disciplina unitaria, tra le quali l’energia, le grandi reti e infrastrutture.
5.Puntare su poteri e meccanismi sostitutivi per superare veti e inerzie
6.Implementare le misure già adottate
-Attribuire a un Ministro o altra autorità il compito di verificare lo stato di attuazione delle semplificazioni, intervenire per accelerare l’approvazione dei provvedimenti necessari e proporre, quando serva, integrazioni e correttivi.
-Approvare rapidamente tutti i provvedimenti attuativi delle semplificazioni già adottate.
7.Completare le semplificazioni amministrative e normative
8.Semplificare il dialogo tra imprese e PA con il ricorso alle nuove tecnologie.
9.Accelerare i tempi della giustizia civile
-Dare rapida attuazione alla delega per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie per mi‐gliorare l’efficienza degli uffici e consentire la specializzazione dei magistrati.
-Puntare sulla mediazione quale strumento di deflazione del contenzioso.
–Infrastrutture ed energia
1.Investimenti pubblici e infrastrutture
2.Efficienza energetica con prorogare dell’attuale livello di incentivazione fiscale strutturalmente fino al 2020.
Finalmente si parla del futuro e non si cerca lo scontro ideologico di parte. Questo è solo un insieme di punti programmatici ma se il potere politico saprà ascoltare quello economico, forse, qualcosa si muoverà ed il Parlamento sarà libero di dare una spinta al nostro Paese.
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