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Tiare, la miglior cantina emergente d’Italia è Made in Friuli

Premio Speciale della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso 2015

Nuovo successo dell’azienda di Roberto Snidarcig,

il cui Sauvignon si aggiudica i Tre Bicchieri

Tiare di Dolegna del Collio è la miglior cantina emergente d’Italia: a decretarlo è la prestigiosa Guida Vini del Gambero Rosso 2015 che, oltre agli ambiti Tre Bicchieri, assegna anche 9 Premi Speciali, che celebrano i migliori vini e le migliori cantine in tutta Italia.

“Una piccola azienda che in pochi anni ha saputo crescere in qualità e si sta costruendo una solidissima reputazione con i suoi vini del Collio, non solo in Italia ma anche oltre i confini nazionali” questa la motivazione del Premio, che sarà ritirato da Roberto e Sandra Snidarcig il 25 ottobre a Roma.

 

Sempre la Guida del Gambero Rosso assegna i 3 bicchieri al Sauvignon di Tiare, che si era aggiudicato la scorsa primavera la Medaglia d’oro e il Trofeo speciale alla 5° edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon di Bordeaux, primo riconoscimento in assoluto di questa portata che viene tributato ad un vino italiano.

 

Il Premio Speciale è un nuovo, importantissimo successo per Tiare, dato che premia il lavoro di Roberto Snidarcig, che in anni di impegno ha fatto crescere passo dopo passo, con passione e dedizione, la sua cantina. “Sono veramente emozionato, e onorato, per questo premio che non può che spronarmi a impegnarmi sempre di più nel mio lavoro, sia in vigna che in cantina – dice Snidarcig- Tutta la mia cura è sempre stata rivolta alla ricerca della qualità. Quello che cerco di fare, ogni vendemmia, è produrre con rigore dei vini che esprimano al meglio lo straordinario terroir da cui provengono.”

 

L’azienda e i vini

L’azienda Tiare si estende su circa 10 ettari vitati e abbraccia due delle zone Doc più interessanti del Friuli Venezia Giulia, il Collio e l’Isonzo. Roberto Snidarcig interpreta il terroir di queste due Doc (il Collio, per il suo terreno marnoso e il microclima straordinariamente vocato alla produzione di Bianchi e l’Isonzo, le  cui ghiaie sono habitat ideale per i Rossi) per produrre vini di spiccata personalità, al cui carattere concorrono da una parte la felice esposizione e la  particolare composizione geologica dei terreni dove ha impiantato le viti e dall’altra la passione, la cura e la metodologia del suo lavoro, sia in vigna che in cantina.

La produzione di circa 100.000 bottiglie annue di media.

La gamma dei vini spazia dagli autoctoni agli internazionali. I Bianchi Sauvignon (45% della produzione), Malvasia, Pinot Grigio, Ribolla Gialla, Friulano. I Rossi Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot a cui si affiancano selezioni di grande carattere, ovvero Ronco del Merlo (un Merlot in purezza), Pinot Nero, Refosco dal penducolo rosso e Schioppettino. Conclude la gamma una piacevole bollicina, Bolle, blend di Ribolla Gialla (70%), Malvasia (25%) e Sauvignon (5%).

 

Roberto Snidarcig e il Sauvignon

Roberto Snidarcig proviene da una famiglia contadina, con animali da allevare e campi da coltivare. In campagna fin dall’adolescenza, aveva individuato fra le uve che suo padre acquistava da altri contadini per vinificare, una vigna di Sauvignon dal carattere particolare, che spiccava sulle altre, il cui vino si evolveva e migliorava in modo significativo e sorprendente di anno in anno. E proprio da quella vigna è iniziato il suo amore per il Sauvignon (che rappresenta ora il 50 % della sua produzione, complessivamente di 100.000 bottiglie annue): ne ha preso dei tralci, ne ha fatto delle barbatelle, le ha piantate nel suo primo ettaro di vigneto, a Dolegna. Sempre a Dolegna, fra le zone più pregiate del Collio, acquista poi altri terreni e vi impianta nuovi vigneti di Sauvignon e, via via, di altre uve a bacca bianca, che qui trovano terreno e microclima ottimali. Ma è soprattutto sul Sauvignon che si concentra, studiandolo, seguendone con passione e perfezionismo tutte le fasi, dalla campagna alla vinificazione e all’affinamento. Nel 2007 costruisce fra le vigne una modernissima cantina, di medie dimensioni, ma dotata di tecnologia di ultima generazione. La progetta lui stesso in base alle sue esigenze e al suo modo di fare vino e la fa dipingere di un delicato color viola. Sopra la cantina, gli spazi per degustare i vini e per l’agriturismo (per i quali ha scelto un vitale color arancio) si aprono con un grande porticato sul verde delle viti di Sauvignon. Annessa alla cantina, la casa dove vive con il piccolo Alessandro e la moglie Sandra, compagna di vita, avventure e lavoro, dalle cui mani escono i genuini e saporiti piatti della tradizione friulana per i quali è noto il loro agriturismo.

 

Sauvignon Tiare 2013 – Doc Collio

Tipologia: Vino Bianco – Doc Collio

Zona di produzione: Dolegna del Collio (Go)

Vitigno: 100% Sauvignon- Ceppi di diversa età, originati di cloni differenti e adattati alla tipologia dei terreni.

Composizione del suolo: limo argilloso

Sistema di allevamento: guyot 10 gemme

Vendemmia: manuale nella prima e seconda decade di settembre, in funzione della posizione di ciascuna vigna.

Vinificazione e affinamento: le uve raccolte precocemente vengono macerate per 24 ore a temperatura di 4°C, pressate a 0,8 atmosfere e poi chiarificate per 3 giorni, quindi inoculate con lieviti indigeni.

Le uve raccolte a piena maturazione (gialle) sono macerate per circa 4 ore a temperatura di 8°C e pressate a 1,6 atmosfere e poi chiarificate per 5 giorni, quindi inoculate con lieviti selezionati.

Il taglio delle diverse masse di cui il 20% svolge fermentazione malolatica, viene fatto in febbraio con il mantenimento dei lieviti totali fino al giorno dell’imbottigliamento.

Gradazione alcoolica: 13,50% vol.

Temperatura di servizio: 10- 11 °C. Servire in un calice non tanto ampio e con imboccatura svasata.

Note di degustazione: il millesimo 2013 affascina. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli intenso e cristallino. Profumi fruttati e varietali sono ampi, interessanti e complessi: sentori di fiori di sambuco e piacevoli note agrumate, unite a aromi di salvia con sfumature di bosso con un leggero sentore di foglia di pomodoro con un finale che ricorda il pelargonio. Poco per volta si aggiungono aromi di pesca a pasta bianca e litchi.Al gusto ha carattere e struttura, è persistente e armonico. Una spiccata acidità gli conferisce un’interessante freschezza.

È un vino che regge il confronto col tempo.

Abbinamenti: il top è abbinarlo a pesci nobili, crostacei, frutti di mare. Si accompagna molto bene anche a risotti di primizie e primi piatti elaborati. Con un semplice piatto di spaghetti al pomodoro, magari confit, è un matrimonio perfetto.

 

I terreni dove sono coltivate le viti del Sauvignon Tiare sono formati prevalentemente da un flysch (alternanza di strati di marne e arenarie) “evoluto”, ossia argille fini derivate dal mutamento naturale delle colline del Collio, con una buona dotazione di sostanze organiche. Oggetto di cure attente e scrupolose, vengono arricchiti con l’apporto di sostanze biologiche formate da diversi compost, e costantemente monitorati per ricercare l’equilibrio tra le esigenze delle piante e le potenzialità del terreno.

Un ruolo rilevante nel caratterizzare il Sauvignon Tiare campione del mondo è stato l’andamento climatico del 2013, alquanto variabile, con caratteristiche (fresco e temperature basse) che hanno favorito la vita e lo sviluppo dei ceppi, in special modo fino alla fioritura. Verso la maturazione si sono registrate variazioni climatiche al di sotto delle medie (con temperature mediamente intorno ai 16° con picchi di minime anche di 10°), che hanno avvantaggiato l’aromaticità del vino.

Le viti allevate a Guyot, con 4/5 mila ceppi per ettaro, sono state selezionate lasciando un maggior numero di gemme su quelle con grappoli più piccoli (R3) e un minor numero di gemme su quelle con grappoli più grossi.

Le uve, raccolte a mano, provengono da vari ceppi di diversa età, originati di cloni differenti e disposti alla tipologia dei terreni e propedeutici alla qualità e complessità del vino.

In cantina circa il 40% delle uve fermenta su lieviti naturali per la ricerca della qualità endogena garantita e voluta da un attento e meticoloso lavoro in campagna e gestione dei vigneti.

Tiare_Roberto e Sandra Snidarcig 2L’inoculazione, poi, di lieviti selezionati specifici per i diversi gradi di maturazione del raccolto privilegiando la “maturità” aromatica e quella cromatica, completa il ciclo evolutivo del vino.

Le uve sottoposte a macerazione per 24 ore a temperatura di 4 °C, sono pressate a 0,8 atmosfere e poi chiarificate per 3 giorni. Il 20% svolge la fermentazione malolattica, con una permanenza sui lieviti fino a pochi giorni prima dell’imbottigliamento.

 

 

Informazioni: Azienda Agricola TIARE di Roberto Snidarcig

Loc. Sant’Elena 3/a – 3470 Dolegna del Collio (GO)

Tel +39 0481 62491 – [email protected] – www.tiaredoc.com

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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