Nella giornata appena conclusasi ho avuto il piacere di visitare Grotta Valentina, una stupenda cavità nascosta in pieno altipiano del Carso, nei pressi della località di Visogliano nel comune di Duino-Aurisina. La Grotta, aperta al pubblico gratuitamente durante tutto il fine settimana in onore del sessantesimo anniversario della Fondazione del Gruppo Speleologico San Giusto del capoluogo Giuliano, brulicava di gente proveniente sia dalla provincia di Trieste che dalla vicina Slovenia, nonostante le condizioni meteorologiche avverse dei giorni scorsi l’avessero resa viscida dal fango. Ci si è trovati dentro una vera e propria opera d’arte di Madre Natura; meno conosciuta rispetto alle più note Grotte di Postumia e Grotta Gigante, tipico simbolo dell’affascinante sottosuolo Carsico, unico al mondo per le sue peculiarità. Lo stretto ingresso, seguito da altri angusti cunicoli, resi ancor più disagevoli dal fango provocato dalle numerose piogge degli ultimi giorni, ha creato un atmosfera di avventura emozionante che ha raggiunto l’apice dell’estasi con l’ingresso nelle sale maggiori. Esse raggruppavano al loro interno moltissime sculture naturali fatte da stalattiti e stalagmiti contorniate da creazioni artificiali, scolpite sulla pietra in occasione di una mostra d’arte contemporanea avvenuta nel 2013. Al termine del percorso si è potuta ammirare la sala cosiddetta degli “Spaghetti” , nome assegnatole dal fatto che vi sono dei curiosi fili di calcare paralleli alle stalattiti, che ricordano l’omonima vivanda. La Grotta, già sfruttata nella preistoria come cisterna d’acqua piovana, venne usata durante la Grande Guerra dalle truppe Austro-Ungariche come rifugio di uomini e munizioni; davanti al suo accesso infatti il comando Imperial-Regio aveva fatto costruire delle fortificazioni difensive a protezione del Fronte. Sul finire degli anni ’80 la Grotta è stata riscoperta da un membro appartenente al GSSG, il quale l’ha battezzata Valentina avendo già scelto questo nome per la creatura che aveva in grembo la compagna, nel caso fosse nata femmina. Neanche a farlo apposta è diventato infine padre di un maschietto.
Un ringraziamento particolare va fatto allo staff e alle guide che ci hanno accompagnato passo dopo passo e ci hanno aiutato a scoprire e conoscere e questo straordinario labirinto.
Andrea F.