Un’avvincente presentazione, attraverso numerosi e inediti materiali d’archivio, dell’attività di tutela svolta in Friuli negli anni compresi tra il 1891 e il 1923, quando la competenza per la Provincia di Udine – prima della creazione della Soprintendenza di Trieste – spettava all’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti del Veneto e alla Soprintendenza ai Monumenti di Venezia.
Questo e molto altro nel volume “Vicende di tutela in Friuli tra Ottocento e Novecento Monumenti, oggetti d’arte e paesaggio”, al centro del prossimo appuntamento, mercoledì 22 ottobre alle 18 in sala Corgnali alla “Joppi”, di “Dialoghi in Biblioteca” organizzati come sempre dalla Biblioteca Civica e dall’assessorato alla Cultura del Comune di Udine. Il libro, scritto da Marco Mozzo e Martina Visentin e pubblicato quest’anno da editrice Forum, sarà presentato direttamente dagli autori che dialogheranno, oltre che con il pubblico, anche con la professoressa e già assessore comunale alla Cultura, Liliana Cargnelutti. Nei decenni che fanno seguito all’Unità d’Italia i monumenti, gli oggetti d’arte e anche il paesaggio svolgono un ruolo centrale nella creazione dell’identità nazionale. In maniera strettamente correlata, una nuova attenzione di conservazione viene dunque rivolta al patrimonio storico-artistico, la cui tutela viene affidata al Ministero dell’Istruzione Pubblica. Entro il quadro dei complessi rapporti centro-periferia dei primi decenni dopo l’Unità, gli autori ricostruiscono numerose vicende, prendendo così il Friuli come contesto di studio della messa a punto, sul piano nazionale, degli strumenti giuridici e degli organismi operativi di tutela del nuovo Stato. Marco Mozzo si è perfezionato in Storia della critica d’arte presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2012 è funzionario presso la Soprintendenza di Modena e Reggio Emilia. Martina Visentin è dottore di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università di Udine. È membro dal 2006 del Laboratorio informatico per la documentazione storico artistica dell’Ateneo. Si occupa inoltre della produzione pittorica sacra dell’Ottocento.