Sabato 8 novembre, alle ore 18 presso la libreria Odos, vicolo della Banca 6 Udine Giorgio Olmoti presenterà il suo nuovo libro “On the Road Again”, ‘Round midnight edizioni.
L’autore promuoverà il suo libro anche Domenica 9 novembre, alle ore 16,30 presso il Bar Marinelli, viale Marinelli 9 Tarcento (Ud).
On the road again
In questi racconti Olmoti ci presenta la realtà così come l’ha vissuta e come la vive, attraverso i suoi ricordi e la pratica del presente. Quando da bambino finì per sbaglio in un gorgo di merda di maiale, quando i soldi erano pochi e per sopravvivere ci si doveva arrangiare, quando i soldi potevano essere di più ma a discapito della passione nomade che governa la sua vita. Lessico familiare e dialetti e lingue rubate. Il rapporto con le figure iconiche della memoria domestica e gli eroi perduti raccattati per strada e destinati a non essere quasi mai ricordo. A fare da sfondo a queste storie il suo Sud e il suo Nord, azzardando nuove possibilità per l’ago della bussola. Una narrazione vagante, un soldato sbandato dopo la disfatta che scopre che respirare ancora è l’unica immensa vittoria. Storie sempre in bilico e in movimento, viaggi affrontati con mezzi che sono sempre il peggio che la sorte possa offrire e in compagnia di donne e uomini e cani e periferie e fabbriche morte e balli in maschera nel nulla della città morta. Cronaca dall’era postindustriale, qualcosa di più tragico del dopobomba perché la morte arriva e non sai scoprirla. Pagine governate da una robusta colonna sonora fatta di grosse mani coperte di anelli che corrono su chitarre acustiche. Una ballata, un blues per la notte e la città fantasma e gli amici finiti male e quelli che non ritornano indietro, il terremoto, l’abbandono ai piaceri, le paure e le risate di un futuro sempre più incerto. Ma soprattutto il gorgo di merda da cui strapparsi fuori a forza di braccia e denti serrati per ricominciare. On the road again.
Giorgio Olmoti non è uno che può serenamente dire di arrivare da un posto preciso. La definizione migliore per lui, a qualsiasi latitudine, dovrebbe essere “sangue misto”, come si usava nei film western. In ogni caso nel tempo egli ha selezionato dei luoghi d’elezione, pur astenendosi da sempre dal voto, e s’è fatto carico di un mutuo ventennale per pagare una casa in un perduto bosco friulano, con una rata inferiore all’abbonamento alla televisione via satellite. Torino, Salerno, Udine, Matera, Siena, Attimis, Venezia, Perugia sono le coordinate geoesistenziali di Giorgio Olmoti. Traccia dei diversi dialetti frequentati già in tenera età affiora nella sua scrittura sgangherata. Lavora in editoria e tiene corsi in giro per scuole e università, scrive saggi ma nel suo caso è un ossimoro. Se glielo domanderete vi ripeterà, con il fruscio di un vecchio disco, che si occupa del rapporto tra storia e fonti non convenzionali, citando tra queste la fotografia, la canzone, il cinema, il fumetto. Da anni è vittima di una potente malia d’amore e, in barba alla teoria evolutiva, nel tempo ha avuto anche modo di riprodursi ed è quasi certamente padre. Viaggia su un vecchissimo pick up per il mondo, anche se per le lunghe distanze preferisce il suo fantastico Ciao Piaggio noto alle cronache come “Dersu Uzala”. Giorgio Olmoti da sempre lascia che i suoi passi siano affiancati dall’ombra di un cane.