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IL VOLO DEL JAZZ 2014 SACILE – TEATRO ZANCANARO 15 – 21 – 29 novembre / 12 dicembre 2014

Una voce unica e graffiante, una grande presenza scenica e un eclettismo musicale che le permette di esibirsi al basso così come alla chitarra. Sono queste le caratteristiche che l’hanno resa nota al pubblico internazionale e che l’hanno fatta definire dalla critica la “Janis Joplin del jazz“. Sarà la cantante e chitarrista canadese Térez Montcalm la protagonista, sabato 15 novembre alle 21, del terzo appuntamento della rassegna “Il Volo del Jazz”, che andrà in scena come sempre dal Teatro Zancanaro di Sacile.

Una serata che si preannuncia indimenticabile, perché Térez fa delle sua performance un momento da condividere, grinta pura, tanto che dice di se stessa: “Sono una cantante jazz con un’attitudine montcalm4ridmolto rock”. E la sua carriera ne è una chiara dimostrazione: oltre ai brani di sua composizione Térez canta Cole Porter e gli U2, My Baby Just Cares For Me e Charles Aznavour, un classico della canzone d’autore come “E penso a te”  di Lucio Battisti e un pezzo new wave come “Sweet Dreams” degli Eurythmics. La cantante reinterpreta standards saltando da una sponda all’altra dell’Atlantico e compone canzoni in grado di affrontare un jazz club quanto un locale rock. Mantiene un equilibrio tutto personale tra i brani originali e le cover (“Amo interpretare le canzoni scritte da altri, così come le mie”, ha dichiarato); tra la lingua inglese e quella francese; tra i grandi classici e la riscoperta di rarità; tra i virtuosismi vocali del jazz e l’energia rock. Con la sua inconfondibile voce roca Térez miscela l’eccellenza delle dive dell’era classica del jazz con il fiero temperamento delle più grandi cantanti del pop.

Per spiegare i suoi eclettici gusti musicali e l’ammirazione per personaggi così diversi – nel suo personale pantheon ci sono Nina Simone, Shirley Horn, Anita Baker, Annie Lennox, Sade – dovremmo forse guardare all’infanzia di questa orgogliosa Quebecoise (Térez discende del generale francese Montcalm, che morì difendendo il Quebec contro gli Inglesi). “Sono la più giovane di cinque figli – racconta Térez –: ci sono ben sedici anni tra il più grande e me. Per questo a casa eravamo soggetti a ogni genere di influenza musicale: Elvis, Beatles, Jimi Hendrix, Frank Zappa, Jacques Brel, Edith Piaf, Serge Lama e l’intero repertorio del Quebec. Ma mio padre era un appassionato di jazz. Mi suonava la musica di Frank Sinatra, Nat King Cole, Tony Bennett, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan. Mi sentirei molto frustrata a dover cantare soltanto il rock, devo affidarmi al repertorio jazz per sentirmi felice.” Con Térez non bisogna farsi ingannare dall’apparenza: la sua voce non è il risultato di anni passati a cantare in bettole fumose.La mia voce sembra quella di una fumatrice da due pacchetti al giorno – dice -, ma in verità non ho mai fumato. Le mie corde vocali sono più spesse delle media e quando avevo sei o sette anni mi chiedevano se avessi il mal di gola, perché la mia voce era roca già a quell’età.” La carriera di Térez è iniziata a vent’anni con i primi ingaggi, ottenuti cantando e suonando la chitarra con compagnie di danza e teatro e interpretando sempre sue composizioni. Ha iniziato a incidere relativamente tardi: a trent’anni l’album Risque l’ha rivelata come grande interprete. La critica ha subito affastellato i paragoni: Tom Waits, Janis Joplin, Al Jarreau, Rickie Lee Jones, tra gli altri. Ma Térez iniziava già allora a disorientare tutti con le sue cover, come l’appassionata versione di For Me Formidable di Charles Aznavour. E’ tornata ad attingere al repertorio di Aznavour anche nel nuovo album Connenction, con la splendida cover di Je n’attendais que toi. Ma si è anche avventurata nell’estasi sensuale di C’est extra di Léo Ferré. Sotto la direzione di Michel Cusson, Térez ha cercato di riprodurre in studio l’intensità delle sue performance dal vivo, che sono molto più di un’esperienza musicale per lei e per il pubblico. “Dopo un concerto mi sento come dischiusa – dice -. Cantare è una terapia.”

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