Dopo il successo ottenuto lo scorso anno in apertura della stagione altripercorsi e dopo gli applausi scroscianti ottenuti al piccolo Teatro di Milano, all’Argentina di Roma e al Bellini di Napoli, tre prime prestigiose tappe della tournée 2014-2015, ritorna in scena alla Sala Bartoli Una giovinezza enormemente giovane, produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con uno straordinario Roberto Herlitzka a dar voce – diretto da Antonio Calenda – all’intuizione, alla poesia, alla sapienza pasoliniana. Repliche da martedì 18 a domenica 23 novembre.«Pasolini oggi è più vivo che mai. Si discute, ci si confronta, si litiga ancora sulle sue tesi, sulle sue previsioni, sulle sue metafore. Ma cosa direbbe Pasolini di noi, dei nostri tempi oscuri e confusi? E cosa direbbe di sé, della sua vita e anche della sua morte? Cosa lo spinse, ad esempio, a andare fino all’Idroscalo di Ostia quella tragica notte di tanti anni fa? Da queste domande è nata l’idea di questo spettacolo-monologo. Ho immaginato che improvvisamente, anche soltanto per un giorno, Pasolini tornasse tra noi e ci parlasse, con la stessa passione, la stessa lucidità d’allora, ma anche con quel distacco, quell’humour sottile di chi non è più coinvolto nelle cose terrene. Cómpito tutt’altro che facile, perché dovevo a un tempo non forzare gli scritti e i pensieri del poeta ma anche lavorare di fantasia, e sia pure con la massima verosimiglianza, per colmare i vuoti inevitabili e riempire le pagine lasciate involontariamente bianche. Il monologo non è infatti una sequenza di testi pasoliniani, ma la riscrittura di brani, testi, pensieri della più diversa provenienza, rifusi e rielaborati fino a farne un testo assolutamente originale e autonomo».
lasciato e sulle sue evoluzioni di cui non potrà più essere il testimone critico e acuto, pur avendole intuite: l’immagine di una Roma così diversa dalla sua, città multietnica, con l’idea che il bene più grande sia la ricchezza, che la storia e la cultura non possano essere che quelle borghesi… Temi con cui oggi quotidianamente ci confrontiamo, confliggiamo e che il suo pensiero, la sua ricchezza poetica, ci insegnano ancora ad attraversare con la necessaria consapevolezza. «In una metafisica evocazione della morte di Pasolini – spiega Antonio Calenda – immaginiamo che lo scrittore abbia a vedere sé stesso massacrato sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Lo spettacolo parte da qui. Oggi Pasolini avrebbe 91 anni e questa rivisitazione immaginaria vuol essere omaggio al suo pensiero antesignano, profetico sul piano sociale e politico, e assieme una ricapitolazione dei momenti più importanti della sua testimonianza civile e poetica nell’ambito della grande tradizione italiana».
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