Ha chiuso oggi i battenti Cult Venezie-Salone Europeo della Cultura di Venezia, in una quarta edizione caratterizzata dalla massiccia presenza di giovani e da un forte carattere internazionale. Protagonista l’Olanda, guest country di questa edizione, con workshop affollatissimi di studenti provenienti dalle principali scuole europee di design. Altrettanto partecipate le conferenze (in lingua inglese) di Guido Guerzoni e Stefano Micelli per raccontare agli ospiti internazionali provenienti da 12 università dell’Europa e del Mediterraneo la cultura e le nuove frontiere del manifatturiero italiano.
Ampissima anche la partecipazione alle visite di Restauri Aperti, originale format di visite esperienziali ai più innovativi cantieri di restauro di Venezia, così come le visite agli antichi organi meccanici restaurati della sezione “Wondrous Machines”. Protagonista al Salone anche il Centenario della Grande Guerra – con un grande spazio espositivo e un calendario di conferenze curato dalla Regione del Veneto – che ha visto la partecipazione, nella sola giornata di venerdì 21 novembre di oltre 7 istituti scolastici provenienti da tutto il Nordest.
Grandissimo apprezzamento anche per i corner degli “Artigiani del Gusto” e per i workshop di degustazione di birra, caffè e cioccolato. Grande interesse anche per i progetti esposti da Gumdesign e Friul Mosaic, Fantoni e Palazzetti. Particolarmente affollato anche lo spazio allestito da Dws e dedicato alle “Nuove Frontiere del 3D”, che ha visto giovani designer del Politecnico di Torino, Politecnico di Milano e Università di Siena affiancarsi a designer, architetti e artigiani digitali – Giorgio Caporaso, Studio MC A e Pietro Nardi – per progettare e stampare live prodotti di vario tipo, dalla gioielleria al fashion design all’architettura. Ed è stato proprio il dibattito tra la curatrice e storica del design Domitilla Dardi, il direttore generale Dws Maurizio Costabeber e il designerGiorgio Caporaso sul tema “Cultura 3D” a registrare il massimo di affluenza.
“Siamo estremamente soddisfatti di questa edizione del Salone Europeo della Cultura” – commenta il direttore Filiberto Zovico, editore di VeneziePost – “Nonostante le mille difficoltà che si incontrano nell’operare in una città complicata come Venezia, siamo riusciti negli anni a costruire un laboratorio internazionale d’innovazione che riscuote tanto successo sopratutto tra i giovani, i veri protagonisti della rivoluzione silenziosa di questo Paese. Vogliamo rivolgere un ringraziamento particolare ai 150 giovani volontari e University Buddies che hanno contribuito attivamente alla realizzazione di questa edizione del Salone e ai 250 studenti venuti da tutta Italia e Europa” conclude Zovico.