Nati in casa è lo spettacolo “storico” da cui nel 2001 la storia artistica di Giuliana Musso ha spiccato il volo e che ne ha rivelato per la prima volta il talento e il metodo di lavoro, in sodalizio con il regista Massimo Somaglino. Oggi arrivato alla quota record di oltre 300 repliche, a nord come nel sud della penisola, in spazi teatrali come in luoghi non convenzionali, dagli ospedali alle sedi di associazioni sanitarie, è un monologo esemplare del teatro d’indagine caro all’attrice, che qui ha fatto convergere e ha filtrato un ricco ventaglio di testimonianze e storie autentiche raccolte in un anno di ricerca dalla viva voce di umili eroine, le “levatrici” investite del compito di aiutare la nascita in casa nel perduto Nordest contadino. Da lì, un quadro di epica popolare per raccontare il parto e popolare il palcoscenico dei fantasmi di figure femminili con grandi pance e di donne che assistono altre donne che da sempre scaraventano l’umanità alla luce. In un semplice susseguirsi di risa e lacrime, Nati in casa ci ricorda che il corpo delle donne è potente, che partorire non è una malattia, che i sentimenti sono forme di intelligenza, e che ogni nascita è anche la nostra. Un omaggio a donne coraggiose senza retorica o nostalgia, ma semmai a confronto con l’asettica disumanizzazione sterilizzata del parto ospedaliero e, se cesareo, anche in odore di business.
NATI IN CASA
di Giuliana Musso e Massimo Somaglino
regia Massimo Somaglino
con Giuliana Musso
musiche Glauco Venier
luci e suono Claudio Parrino
produzione La Corte Ospitale (Rubiera)