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Teatro Miela / mercoledì 17 dicembre 2014 – h 21.30 MIELANEXT in concerto SAMARIS + Kristal & Jonny Boy

 

Un’altra accopiata. Ecco la nuova ed interessante musica dal nord, in questo caso dall’Islanda e dalla Svezia, una new wave elettronica molto prolifica che si caratterizza per alcuni elementi di novità. Gruppi giovanissimi ma con una maturità compositiva ed espressiva non indifferenti e una sensibilità spiccata degna di queste fredde terre. Fuori dai soliti stili che accomunano un po’ a fotocopia i gruppi di mezzo mondo, la loro freschezza traspare dall’immagine naive e spiazzante e per una sobrietà di fondo che poi finisce per sorprendere ed ammaliare per quei piccoli interventi minimali e delicati che si esprimono soprattutto nelle nordiche figure femminili. Anche con Samaris e Kristal & Jonny Boy troviamo la tecnologia a servizio della musica suonata, in un equilibrio che ci riporta all’age d’or degli anni ’80 ma che delinea anche una via ancora percorribile per il presente ed il futuro.

I giovanissimi Samaris arrivano dall’Islanda e potremmo velocemente descrivere la loro musica come “dreamy electronica”, ricordando molto ad una Björk (ascolti la brava cantante Jófríður Ákadóttir e non puoi fare a meno di notare la stupefacente somiglianza) che ritrova lo spirito e l’entusiasmo genuino e spontaneo degli esordi.

Un’elettronica fluida dall’atmosfera mesmerizzante, in cui il lato folk minimalista e quieto della terra dei geyser è pronto ad erompere in qualsiasi momento, un gioco freddo-caldo ( la terra del ghiaccio e del fuoco) che miscela gli stilemi evocanti i gelidi avamposti nordici con il tepore spesso associato a certe sonorità chillout, con pulsazioni che certi casi sfiorano addirittura territori techno.

Questo succede se si ritrovano assieme la brava cantante con la clarinettista Áslaug Rún Magnúsdóttir ed il tastierista/programmatore Þórður Kári Steinþórsson (organico base dei Samaris) che, dopo un inizio in cui si sono fatti notare con l’uscita di un paio di Ep, hanno completato il definitivo lancio attraverso le dieci tracce che compongono l’album di debutto, “Silkidrangar, pubblicato dall’etichetta One Little Indian come sempre attentissima alla scena islandese (Ólöf Arnalds, Björk, Asgeir, ecc…) e dove, rispetto agli esordi, si scorge una maggiore attenzione verso l’aspetto ritmico, probabilmente influenzato dai numerosi remix che hanno coinvolto alcuni brani delle precedenti release.

Silkidrangar (che più o meno significa “Rupi di seta”) è un disco continuamente in bilico fra antico e moderno, fra l’aperto e l’intimo, fra il gelido e il torrido. Notturno, cerebrale e irriducibilmente nordico, non fa compagnia, piuttosto crea luoghi.

Recensiti a pieni voti da critica e pubblico, la loro è al momento un’autentica parabola ascendente, e consci di ciò, non ne vogliono sapere di fermarsi.

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