Stefano Dongetti al teatro Miela sabato 27 (alle ore 21.00) e domenica 28 (alle ore 18.30) con lo spettacolo da lui scritto e interpretato dal titolo “IL TITOLO CE L’HA MIO CUGINO-Una introduzione al pensiero anomalo con vividi esempi”, accompagnato dalla musica dal vivo di Franco Trisciuzzi, Lo spettacolo, che ha già debuttato al Miela nella scorsa primavera, si ripropone in veste nuova e aggiornata ma tenterà sempre di rispondere alle stesse domande: come far fronte allo al terrore che ci assale di fronte ai programmi di cucina, ai bambini cantanti, ai politici comici? Quali sentimenti possiamo opporre allo smarrimento dell’uomo moderno di fronte alla ricostruzione delle unghie? La soluzione in fondo la proponeva già tanti anni fa nel titolo di un suo romanzo – “I poveri sono matti” – il grande Cesare Zavattini. Dongetti, modestamente, è dello stesso parere: “L’unica via di fuga è farsi schiacciare dal peso dell’irresponsabilità”.
Non seguiamo più gli itinerari di pensiero che ci propone questa società dell’avanspettacolo. Facciamocene dei nostri più folli e divertenti”. Uno spettacolo, insomma, dal senso e dalle finalità altamente sociali che propaganderà, nell’ordine: ridere fino ai crampi alla lettura dei giornali, spogliarsi sotto le telecamere agli incroci, abbattere pensionati in fila in posta per conto del governo, creare gruppi di scambisti di macchine da aerosol e tanto altro ancora.Dongetti, (un uomo a cui i professori a scuola dicevano sempre: -Se solo ti impegnassi un po’ di più ce la faresti a uscire da quell’armadietto) si proporrà in un vero e proprio ‘sproloquio’ che fornirà delle possibili risposte alle tante domande che da sempre tormentano l’umanità. Come spaventare i mercati e vivere felici? Perché al ristorante si può ordinare dell’acqua minerale e non un pollo vegetale e dell’insalata animale? Dio esiste o noi siamo semplicemente la sua play-station?
Se uno scrittore una volta ha detto: “Ogni uomo nasce gemello. Colui che è e colui che vorrebbe essere”, Dongetti è da molti anni tutte e due le cose insieme. E in più ha anche un sacco di cugini. L’unico motivo per cui si ostina ancora a non voler sentire delle voci è “perché, di questi tempi, anche quelle avrebbero gli annunci pubblicitari in mezzo”. In questo caleidoscopico spettacolo Dongetti sarà accompagnato dalla chitarra e dalla splendida voce di Franco Trisciuzzi.
Avvertenza: Si avvisa il pubblico che informazioni contenute nello spettacolo non possono sostituire in alcun modo l’intervento del medico.
Produzione e organizzazione: Bonawentura