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Alessandro Preziosi è Don Giovanni, da mercoledì 14 a domenica 18 gen.Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

La sua ultima interpretazione al Politeama Rossetti, lo vedeva rinunciare a sé stesso, ad ogni desiderio in nome della donna amata, nei panni di Cyrano de Bergerac.
Per la sua nuova sfida teatrale, Alessandro Preziosi sceglie un personaggio dal segno praticamente opposto: quello di Don Giovanni, che interpreterà alla Sala Assicurazioni Generali, per il cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, da mercoledì 14 a domenica 18 gennaio.In veste di regista e protagonista – affiancato dall’efficace Nando Paone nel ruolo di Sganarello – Preziosi indaga l’archetipo del seduttore attraverso la scrittura sagace e avvincente di Molière. 
 
molier2Datato 1665, il Don Giovanni o il convitato di pietra molièriano, rappresenta una delle più celebri, interessanti e tuttora attuali rivisitazioni della figura, la cui fortuna letteraria trovò un iniziatore nel 1630 in Tirso de Molina e non ebbe più fine (si contano oltre 4000 opere ispirate al personaggio).
Molière descrive Don Giovanni facendo ricorso a un incalzante susseguirsi di scene di avventura e seduzione, dagli accenti sublimi, inquietanti, misteriosi e spesso atipici per l’autore, tanto che dopo il debutto al Palais-Royal di Parigi, le reazioni non furono univoche. Il clero, ad esempio, trovò riprovevole sia il ritratto del libertinaggio incarnato dal protagonista, sia l’opportunismo mostrato da Sganarello.Questa complessità delle figure concepite da Molière, le loro sfaccettature rendono tuttora il Don Giovanni un testo moderno e coinvolgente: s’intravede nel protagonista, infatti, un’inquietudine esistenziale, un vuoto interiore che molto hanno in comune con certi attuali “mal de vivre”.

molier3«La messa in scena – scrive a questo proposito Alessandro Preziosi nelle sue note di regia – riunisce sotto la sua egida il piano realistico della commedia e quello tragico e fantastico/simbolico del soprannaturale, che racchiude la morale finale tipica del canovaccio di Tirso, tendendo ad esaltarne l’estremo vitalismo anche quando l’invito al godimento dei sensi sembra solo prendere origine dal tedium vitae e dal vuoto interiore. Don Giovanni, con la sua frenesia, il suo essere oltre, il suo slancio vitale e il suo destino di morte, attira tutti gli altri personaggi, sia uomini che donne; anche quando lo odiano o lo negano, non fanno che pensare a lui, parlare di lui, agire per lui. Il protagonista è un personaggio seducente, figura  ricca di controluce, sempre in scena, autentico funambolo del trasformismo,  come se ad ogni conquista cambiasse pelle, che incarna nel suo continuo muoversi nello spazio intermedio tra vero e falso, la quintessenza di un vizio sempre tristemente di moda,  dall’ipocrisia. Il vero peccato di Don Giovanni però non sta nel suo comportamento irrispettoso, bensì nel pensare impunemente di doversi confrontare solo con la giustizia terrena, dove forte dei suoi privilegi riesce sempre ad avere la meglio divenendo l’emblema, dell’intelligenza strategica messa al servizio degli inganni e del disprezzo verso il mistero della vita».

Reduce da successi cinematografici e televisivi, Alessandro Preziosi ritorna dunque sulla scena teatrale con una notevole prova artistica: con particolare attesa lo accoglie il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nelle cui produzioni – dall’Amleto del 1998 alla trilogia eschilea, al Re Lear – ha già così spesso dimostrato il proprio talento.

Don Giovanni o Il convitato di pietra di Molière vanta la regia di Alessandro Preziosi che ne è anche protagonista nel ruolo del titolo mentre Sganarello è impersonato da Nando Paone. Assieme a loro compongono la numerosa compagnia Lucrezia Guidone (Donna Elvira), Roberto Manzi (Gusman/Don Alonso/Il Signor Domenica), Matteo Guma (Don Carlos/Ramon), Daniele Paoloni (Francisco/Pierino/Ragotin), Barbara Giordano (Carlotta/Uno Spettro), Daniela Vitale (Maturina/Violetta).molier1
Le scene sono di Fabien Iliou, i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le luci sono create da Valerio Tiberi e le musiche da Andrea Farri. La supervisione artistica è a cura di Alessandro Maggi, mentre firma la traduzione e l’adattamento Tommaso Mattei.
Lo spettacolo è una produzione di KHORA.teatro e TSA Teatro Stabile d’Abruzzo.
 
Repliche da mercoledì 14 a sabato 17 gennaio alle ore 20.30; domenica 18 gennaio alle ore 16. I posti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
 

About Andrea Forliano

Nato a Bari il 22/05/1978,vive a Trieste,di formazione umanistica sta completando il corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo,è da sempre appassionato di storia,viaggi,letteratura,politica internazionale e in costante ricerca di conoscere nuove culture.Inoltre segue l'attualità,il calcio,il cinema e il teatro

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