Dopo il grande successo della prima parte del tour promozionale di “Crescendo”, il Duo Bottasso è attualmente impegnato in una serie di concerti in BeNelux nel corso dei quali propone i brani nuovo album e l’immancabile carica di spensieratezza del bal folk. Crescendo è questo il titolo dalla lettura plurima, per i due giovani ma già apprezzati artisti che rappresentano la generazione più innovativa del folk italiano a dimensione internazionale. I piemontesi Simone (organetto diatonico) e Nicolò Bottasso (violino) sono musicisti consapevoli, che padroneggiano profondamente la grammatica delle forme musicali tradizionali; sono sempre in divenire, non museizzano la tradizione, ma interpretano musica viva, attuale, i cui confini geografici diventano talvolta labili.
Crescendo rimanda alla terminologia musicale: è uno dei simboli della variazione dinamica incarnata, oltre che nella musica del Duo Bottasso, nella grafica stessa del disco. Non solo, perché Crescendo è anche la traccia robusta di uno sviluppo, rispecchia la riflessione sulla propria storia di fratelli musicisti, partiti dalla musica da ballo dell’area occitana d’Italia per inoltrarsi nei sentieri della nuova composizione e dell’improvvisazione, reinventando la tradizione musicale, piemontese ma non solo, con una combinazione tecnica e strumentale straordinaria, che si caratterizza per raffinatezza ed incisività, versatilità ed inventiva.
La coppia di strumenti popolari violino e organetto diatonico dialoga con l’elettronica, assume tratti cameristici incrociando archi e fiati d’orchestra. Musica per danzare riconsegnata al presente, che non smarrisce il suo respiro coreutico ma diventa anche musica d’ascolto confrontandosi, pariteticamente, con i linguaggi del jazz, del funk e della musica contemporanea, si ammanta di venature world: dall’Irlanda al Brasile, dalla Francia alla Scandinavia.
Il risultato sono 9 brani, poco meno di 50 minuti di scrittura dalla grande forza espressiva, dal tratto colto, ma del tutto fruibile e immediata. Materia sonora ricca di colori e sfumature, di gustosa inventiva e creatività: insomma portatrice della genialità autorale, interpretativa ed esecutiva dei due primi attori, dei loro collaboratori e degli ospiti di prestigio, tra i quali l’immenso pathos vocale di Elena Ledda, il timbro caldo e profondo del liuto cantabile del maestro Mauro Palmas, le percussioni del brasiliano Gilson Silveira, il corno inglese di Christian Thoma, direttore dell’Orchestra Tradalp.
La coppia di strumenti popolari violino e organetto diatonico dialoga con l’elettronica, assume tratti cameristici incrociando archi e fiati d’orchestra. Musica per danzare riconsegnata al presente, che non smarrisce il suo respiro coreutico ma diventa anche musica d’ascolto confrontandosi, pariteticamente, con i linguaggi del jazz, del funk e della musica contemporanea, si ammanta di venature world: dall’Irlanda al Brasile, dalla Francia alla Scandinavia.
Il risultato sono 9 brani, poco meno di 50 minuti di scrittura dalla grande forza espressiva, dal tratto colto, ma del tutto fruibile e immediata. Materia sonora ricca di colori e sfumature, di gustosa inventiva e creatività: insomma portatrice della genialità autorale, interpretativa ed esecutiva dei due primi attori, dei loro collaboratori e degli ospiti di prestigio, tra i quali l’immenso pathos vocale di Elena Ledda, il timbro caldo e profondo del liuto cantabile del maestro Mauro Palmas, le percussioni del brasiliano Gilson Silveira, il corno inglese di Christian Thoma, direttore dell’Orchestra Tradalp.