Eccellenza e qualità sono le parole d’ordine per Enrica Bacchia, riconosciuta tra le voci più belle ed espressive del jazz europeo; con lei Massimo Zemolin, e la sua straordinaria chitarra a 7 corde, per un repertorio dedicato alle più classiche pagine del jazz, della canzone italiana e del repertorio brasiliano, rivisitate senza “dare nulla per scontato” – come spiegano gli stessi artisti.Tutto questo propone Il Carso in Corso (Corso del Popolo, 11 a Monfalcone) venerdì 20 febbraio, alle 21 (ingresso libero): un “fuori programma” d’eccezione, che coniuga interpretazioni di alto livello e repertorio conosciutissimo e apprezzato in tutto il mondo.
Il duo è particolarmente affiatato, non solo per suonare insieme da diversi anni, ma anche per l’intento creativo condiviso dagli artisti: il motore principale è lo scambio reciproco di idee ed emozioni che si trasformano in tempo reale in strade da percorrere, fatte di salite, docili discese, momenti di quiete e slanci ritmici.Enrica Bacchia ha cantato e canta nei più prestigiosi locali della penisola, al fianco di formazioni tra le più blasonate a livello internazionale. Brasile e Stati Uniti sono le sue “seconde case” sia per il repertorio (l’anima brasileira è nelle sue corde sin da quando era bambina) sia per il gusto universale che la contraddistingue (negli USA è considerata tra le migliori rappresentanti del jazz d’oltreoceano ed è spesso ospite della International Associations of Jazz Educators della Berklee School di Boston).Dal 1999 è invitata al Beijing Contemporary Institute of Music di Pechino oltre che in molti festival della capitale giapponese e la poesia delle sue performance è riconosciuta ovunque, senza confini di cultura e di linguaggio.Zemolin è uno strumentista eclettico e creativo, perfezionatosi in chitarra jazz e vero artista del fingerstyle: le suecapacità improvvisative sono stupefacenti e si plasmano con garbo e intelligenza sui voli melodici e ritmici di Enrica. Ha al suo attivo diversi cd incisi, tra cui il celebre disco “Contemporary Jazz Trio Live” e l’acustico “Tre”. Lavora anche come sideman in progetti di respiro diverso da quello jazzistico, rivelando curiosità e coraggio. Con il liutaio Michele Della Giustina ha progettato le chitarre a 7 corde che caratterizzano la sua musica e la sua immagine.
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