La pièce ritrova ora la via del teatro grazie a un maestro della regia, come Gabriele Lavia, che con l’opera del geniale artista svedese ha intessuto un feeling raro, regalando già in passato emozionanti spettacoli: al Politeama Rossetti, ricordiamo Scene da un matrimonio, nel 1998 e nel 2001 Dopo la prova, splendido testamento spirituale bergmaniano.Sinfonia d’Autunno è costruito da tanti “assolo”: sono quelli dei personaggi condannati a non riuscire a comunicare fino infondo, a non risolvere mai i loro nodi, i sensi di colpa reciproci, a non poter non sentirsi “esclusi”.Bergman chiama questo doloroso stato “Solitudine Assoluta” e secondo Gabriele Lavia era ben conscio di cosa si prova a vivere questa”esclusione”: «Un sentimento comune ai “teatranti” – riflette Lavia – anche ai “concertisti”… comune a quegli strani esseri umani che “si espongono”, che “sono” sul palcoscenico. Hanno una sola possibilità d’essere: “esporsi”. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o Mogli. Non sono normali. Sono “strani” e sono condannati a quella che Bergman chiama la “Solitudine Assoluta”. Ma forse questa “esclusione” e questa “Solitudine Assoluta” è la maledizione comune della nostra epoca».Non a caso, dunque la protagonista di Sinfonia d’Autunno è una grande concertista, Charlotte, cui dà vita una emozionante Annamaria Guarnieri. Al pianoforte ha votato la propria vita, tanto da sacrificargli tutto il resto: è stata una pessima madre, una pessima moglie… Ed ora un dolore alla schiena le impedisce di stare allo strumento, con cui ha creato un proprio mondo, chiuso.“Esclusivo” è anche l’universo dolente e depresso di Eva, sua figlia. Ha da poco perduto il proprio bambino, e il suo amore di madre è frustrato: a Charlotte, con cui da sempre è in conflitto, rinfaccia di averla trascurata, come pure l’altra figlia, Helene, la cui vita è devastata da una malattia degenerativa e di cui ora si prende cura Eva. Più volto all’accettazione, appare il marito di Eva, Viktor, che però ritrova la pace solo rifugiandosi quotidianamente nella stanza vuota del figlioletto, in un gesto di solipsistica nostalgia.Come pianeti solitari, si attrarranno senza riuscire mai a unirsi davvero, senza risolvere i loro desideri e i loro reciproci rancori, in un vortice di scavo psicologico e tensioni che solo un eccellente cast può restituire in scena.Sinfonia d’Autunno di Ingmar Bergman, nella traduzione di Chiara De Marchi va in scena nella regia di Gabrilele Lavia; le scene sono di Alessandro Camera, i costumi di Claudia Calvaresi, e le musiche di Giordano Corapi, Simone De Angelis ha ideato le luci.Anna Maria Guarnieri interpreta Charlotte, Valeria Milillo è impegnata nel ruolo di Eva, al cui marito Viktor dà vita Danilo Nigrelli. Nel ruolo di Helena ammireremo Silvia Salvatori. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria Fondazione Brunello Cucinelli.Sinfonia d’Autunno va in scena al Politeama Rossetti da mercoledì 18 a sabato 21 febbraio alle ore 20.30 e domenica 22 febbraio in pomeridiana alle ore 16.I biglietti si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it all’acquisto on line.Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
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