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Mercoledì 18 e mercoledì 25 febbraio Cinemazero omaggia Wim Wenders, fresco di Orso d’Oro alla carriera all’ultimo Festival di Berlino

Pordenone, febbraio 2015.

Quest’anno il Festival di Berlino ha assegnato l’Orso d’Oro alla carriera al regista Wim Wenders che, nel corso della 65esima Berlinale, è stato omaggiato anche con la proiezione di 10 titoli fondamentali della sua filmografia. Due di questi capolavori arrivano anche a Cinemazero, come tributo alla carriera di uno dei più grandi registi viventi.
Mercoledì 18 (21.00) e mercoledì 25 febbraio (21.00) sarà possibile rivedere nella loro versione restaurata e digitalizzata “Il cielo sopra Berlino” (Premio per la Miglior Regia a Cannes nel 1987) e “Paris, Texas” (Palma d’Oro a Cannes nel 1984).

il cielo sopra berlino_02Il primo appuntamento riporta sul grande schermo un inatteso ribaltamento dell’eterno tendere della terra al cielo, perché in questo film del ritorno di Wim Wenders in Europa, nell’’87, a due anni dalla caduta del Muro, è il cielo che sceglie di farsi terra. La città, con la sua tormentata storia, con i suoi monumenti, è la coprotagonista di uno dei migliori film in assoluto dell’intera filmografia wendersiana.
Ispirato da Rilke e con la fondamentale collaborazione di Peter Handke, Wenders ci propone una riflessione sull’esistere che si fa cinema, pensiero e azione. Cinema innanzitutto e fin dalle primissime immagini con l’angelo Bruno Ganz che viene visto dai bambini in un affascinante bianco e nero. Quell’angelo è un ‘collega’ degli ‘angeli’ registi che Wim sente vegliare su di lui: Truffaut, Ozu e Tarkovskij a cui dedica il film alla fine. Ma è anche colui che sente il bisogno di superare la fase di ‘ascolto’ della vita per immergervisi completamente. Non basta osservare la realtà e condividerne, anche se sempre con distacco, i sogni e le disillusioni. Bisogna entrarvi con il peso della passione e del dolore. Il film racconta una storia di angeli che scrutano la città dall’alto dei suoi monumenti, quindi scendono fra gli uomini, perché “guardare non è guardare dall’alto, ma ad altezza d’occhi”. Damiel (Bruno Ganz) e Cassiel (Otto Sander), i due angeli, camminano per strada, affiancati ed eleganti nella loro lunga redingote nera, in un sogno molto reale in cui la vertigine del volo si annulla, alto e basso si conciliano e gli sguardi possibili si moltiplicano nell’orizzontalità della visione/cinema. Camminando ascoltano il vocìo confuso dei pensieri umani. Invisibili a tutti, solo i bambini li vedono e sorridono.

Alle casse del cinema sono disponibili anche i biglietti per l’appuntamento con “Paris, Texas” del 25 febbraio.

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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