Saranno cinque serate teatrali dedicate al tema del primo conflitto mondiale, nate dal lavoro dei Laboratori creativi dell’Itinerario Grande Guerra le cui lezioni hanno trovato ospitalità nelle splendide Scuderie del Palazzo Coronini, e il cui sostegno fondamentale è stato dato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la prossima proposta al Teatro Comunale di Cormons. Una sinergia tra privati e pubblico per offrire agli spettatori uno spettacolo unico: ‘Attimi lunghi come il sospiro’ sarà in scena dal 3 al 7 marzo, ogni sera, alle 21; ciascuna serata potrà ospitare solo 60 spettatori per la particolarità della messa in scena: in via del tutto eccezionale sarà possibile prenotare anche telefonicamente allo 0481.532317 o via mail all’indirizzo [email protected] (biglietti per questo speciale progetto a 14 euro gli interi e a 10 euro i ridotti per gli over 65, i gruppi aziendali , gli abbonati alle stagioni del Comunale di Cormons e del Nuovo Teatro comunale di Gradisca d’Isonzo, dipendenti Ilcam, soci SlowFood, soci Coop Consumatori NordEst, tesserati Punto Giovani).
Lontano da intenti celebrativi o rievocativi, il progetto parte da una riflessione sull’assurdità di tutte le guerre, e si rivolge al futuro attraverso le parole di pace dei giovani autori del nostro territorio. La messinscena innovativa e coinvolgente creata da Walter Mramor trasporta lo spettatore sul palcoscenico, all’interno stesso delle vicende evocate: parole, musica e immagini formano un tessuto narrativo e poetico che invade la scena, dando vita ad un’esperienza emozionale unica. La celebrazione del Centenario della Grande Guerra sarà il nucleo di un percorso tematico sviluppato attraverso la drammaturgia contemporanea. Un progetto esclusivo ed inedito per promuovere la conoscenza degli autori, dei giovani attori e dei musicisti del territorio. Basato su testi e musiche originali, il progetto prevede la rappresentazione di brevi pièce teatral-musicali, con interventi in lingua slovena e friulana, ispirate alle figure dei grandi eroi del conflitto, ad episodi della storia locale o a ricordi familiari inediti. Attraverso parole e musica si ricorderanno la storia di Antonio Bergamas, nato a Gradisca d’Isonzo e divenuto simbolo nazionale del sacrificio di tanti giovani uomini, o le vicende di una città, Gorizia, un tempo terra prosperosa e multiculturale, ore contesa da più parti e straziata dal dolore, come una madre che vede i suoi figli morire in guerra.
Le pièce che compongono lo spettacolo sono state ideate dai partecipanti al laboratorio, un percorso formativo e creativo di carattere teatrale e musicale (condotto da Enrico Luttmann, Valter Sivilotti, Walter Mramor) ideato da a.Artisti Associati.
Hanno partecipato al progetto: gli autori, Elisa Baldo, Lorena Bassi, Maria Chiara Coco, Annalisa Conte, Fulvia Cristin, Alessandro D’Alto, Roberta Fain, Alexander Gruden, Alessandra Marc, Mario Milosa, Anna Nadalutti, Silvia Portelli, Lavinia Visintini; gli attori: Lorena Bassi, Annalisa Bearzatto, Marta Breda, Tania Ciot, Maria Chiara Coco, Fulvia Cristin, Alessandro Dall’Osto, Juan D’Auria, Roberta Fain, Paolo Frandoli, Aleksander Gruden, Giada Lorenzoni, Ileana Manco, Alessandra Marc, Lorenzo Ossola, Silvia Portelli, Emanuela Sdraulig, Silvo Stok, Daniele Tossi, Cristina Ugomari, Lavinia Visintini; i compositori: Andrea Barachino, Marco Bianchi, Jody Bortoluzzi, Carlo Corazza, Caterina Croci, Elsa Martin, Gabriele Melchior, Enrico Maria Milanesi, Giuliano Poles, Geremy Seravalle, Francesco Tirelli, Nicola Tirelli, Daniele Tossi; i musicisti: Luca Bregant, Paolo Gonnelli, Marianna Meroni, Veronica Radigna, Simone Sette, Riccardo Vida preparati dal M° Carlo Grandi (Accademia Musicale Città di Gorizia), M° Alessandra Schettino (Centro sloveno di educazione musicale Emil Komel), M° Federico Magris, M° Francesco Taučar; interventi di Paolo Scaramella e citazioni di Giuseppe Ungaretti; videoproiezioni di Nicola Bardi, Juan D’Auria, Giacomo Ferraro, Giulia Ianniello curate da Chiara Cardinali e Gianandrea Sasso in collaborazione con Laboratorio CREA dell’Università di Udine.