«Qualche anno fa – racconta l’autore catalano Jordi Glaceràn – a Madrid, in una busta dell’immondizia, fu trovato un fascicolo contenente domande di assunzione per una catena di supermercati, sulle quali un impiegato dell’ufficio personale aveva annotato le sue impressioni sui candidati: “straniero grasso”, “questa no, brutta e stracciona”, “grassoccia con brufoli”, “fuori di testa, padre alcolizzato”… L’impiegato, giustificato dalla sacra missione che gli era stata affidata, si era creduto in diritto di poter mettere per iscritto quelle bestialità. Il solo fatto di detenere il potere di concedere o no un posto di lavoro lo faceva sentire legittimato ad essere crudele, maschilista, xenofobo. Immaginai le ragazze che aspiravano ad essere cassiere di quel supermercato mentre tentavano di dare una buona immagine di loro stesse di fronte a questo individuo, facendo e dicendo quanto credevano si aspettasse da loro, le immaginai disposte a sopportare anche piccole umiliazioni pur di conseguire il posto di lavoro di cui avevano bisogno. E questo è quanto fanno, fino all’estremo, i personaggi de Il Metodo Grönholm, perché non importa chi siamo né come siamo, ciò che conta è l’opinione che gli altri, spettatori della nostra vita, deducono dalla nostra apparenza. La nostra autentica identità non interessa a nessuno, a parte noi stessi».
Con
Il Metodo Grönholm, pubblicato nel 2003, l’autore catalano Jordi Galcerán si è imposto sul piano internazionale: ed in effetti il tema del mondo del lavoro, assieme all’ottica di ampio respiro che l’autore sceglie, rendono quest’insolita pièce un titolo avvincente e di grande impatto contemporaneo. Per questi motivi il Teatro Stabile regionale sceglie di collaborare con lo Stabile La Contrada per riproporre
Il Metodo, nell’efficace messinscena firmata da Andrea Collavino.
Lo spettacolo debutta alla Sala Bartoli martedì 10 marzo alle ore 19 e replica fino al 29 marzo.
Dal 29 aprile al 3 maggio, un altro testo del medesimo autore – Il prestito – chiuderà una sorta di dittico, ironico e feroce, sulla contemporaneità e su questo autore che rappresenta uno dei momenti più interessanti dell’attuale drammaturgia sul piano internazionale.
Nato nel 1964 a Barcellona, Galcerán è scrittore, autore e traduttore e ha curato gli adattamenti teatrali di vari testi stranieri, tra cui La Trilogia della Villeggiatura di Carlo Goldoni, Neville’s Island di Tim Firth, The Front Page di Ben Hecht ed il musical They’re Playing our Song. È inoltre sceneggiatore sia per la televisione catalana, sia per il cinema (sua è la sceneggiatura di Fragile, film horror di Jaume Balagueró) e ha pubblicato varie raccolte di racconti. Laureato in Filologia catalana, Galcerán inizia a scrivere per il teatro nel 1988; fra il 1995 e il 1996 ottiene i primi successi importanti con Parole incatenate e Dakota, ma è nel 2003, con Il Metodo Gronholm, che si fa conoscere a livello internazionale, anche grazie al film di Marcelo Piñeyro che ne viene tratto.
Ne Il Metodo, quattro manager, tre uomini e una donna – interpretati da Maria Grazia Plos, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna e Riccardo Maranzana – chiusi in una stanza, sono pronti a battersi senza esclusione di colpi per un posto da direttore generale per la multinazionale svedese Dekia. Ciascuno contro tutti, o almeno questo è quello che credono finché arriva la prima di una serie di strane istruzioni, in cui l’azienda stessa dichiara che tra i quattro c’è un infiltrato, uno psicologo della Dekia. Ma chi è? Seguendo le regole di un gioco crudele, i quattro accettano di affrontare bizzarre prove attitudinali e di rivelare agli altri i propri segreti più imbarazzanti, pronti anche a umiliarsi pur di ottenere il posto. Ciascuno inganna l’altro, subisce l’inganno e inganna sé stesso. Sfruttando la struttura e il ritmo del thriller, si mescolano indizi veri con piste false che alimentano colpi di scena e conducono a un sorprendente finale che rovescia tutte le convinzioni acquisite.Le prove a cui vengono sottoposti i personaggi sono ispirate ad autentiche tecniche di selezione del personale, documentate in manuali specializzaati. Quello che accade nella pièce è condurle alle estreme conseguenze, senza nascondere la comicità derivante dalla loro assurda inclemenza. Di questi piccoli “effetti collaterali” del piccolo mercato, parla la commedia.
Il Metodo di Jordi Galcerán è tradotto da Pino Tierno, diretto da Andrea Collavino che ne cura anche le scene e interpretato da Maria Grazia Plos, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna e Riccardo Maranzana. È una coproduzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con La Contrada – Teatro Stabile di Trieste.Il Metodo sostituisce per gli abbonati al turno Prime e A del cartellone Prosa lo spettacolo 456. Il Metodo replicherà alle ore 19 il 10, 13, 17, 20, 24 e 27 marzo; alle ore 21 l’11, 12, 14, 18, 19, 25, 26, 28 marzo; sabato 21 marzo la replica inizierà alle ore 21.30 mentre le repliche delle domeniche 15. 22 e 29 marzo saranno pomeridiane con inizio alle ore 17.
I posti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.