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Giovedì 12 marzo, ore 18 “UN PITTORE DI NOME LEONOR” DI CORRADO PREMUDA ALLA FELTRINELLI TRIESTE

Quanto ha influito sulla futura artista Leonor Fini il periodo dell’infanzia e della giovinezza trascorso a Trieste? Moltissimo, come ricordava lei stessa, e come racconta il libro “Un pittore di nome Leonor. Da Trieste a Parigi: la scatenata gioventù di Leonor Fini” (Editoriale Scienza) di Corrado Premuda che viene presentato alla libreria Feltrinelli di Trieste giovedì 12 marzo alle ore 18. Questa biografia romanzata, adatta a un pubblico di ragazzi e di adulti e illustrata da Andrea Guerzoni, è anche un affresco della Trieste di cento anni fa, di quella città vivace e internazionale e del suo passaggio dall’Impero asburgico al Regno d’Italia con il cruciale appuntamento della prima guerra mondiale. Ne parlano il 12 marzo Corrado Premuda e Giuliana Carbi.

Il libro è incentrato sulla vita dell’artista, bizzarra fin da quando nasce. Leonor è una bambina contesa: suo padre tenta di rapirla per riportarla in Argentina, mentre la madre, che la vuole con sé a Trieste, la rende irriconoscibile travestendola da maschietto. Curiosa ed egocentrica, cresce in mezzo agli adulti, esplorando con sfrontatezza il loro mondo; affezionatissima al suo gatto Cioci, con cui condivide il carattere libero, scostante e, al contempo, bisognoso d’affetto, ama inventare storie strampalate e, soprattutto, disegnare. Ribelle verso tutto ciò che le è incomprensibile o che gli altri considerano proibito, viene espulsa più volte da scuola, racconta di essere la figlia di “Sua Maestà il Gatto”, si intrufola in una camera mortuaria. Decisa a diventare pittrice, si oppone alla volontà dello zio che la vorrebbe avvocato. Da ragazza frequenta la casa dello scrittore Italo Svevo e i suoi amici più stretti sono Bobi Bazlen, Gillo Dorfles e Arturo Nathan. A soli 17 anni espone in una mostra collettiva a Trieste, mentre appena ventenne parte per Milano, chiamata a ritrarre la famiglia di un ministro. Qui si scontra con pregiudizi che rendono difficile, per una donna, conquistare credibilità nel campo dell’arte. Determinata com’è, riesce comunque a introdursi nell’ambiente e a conoscere pittori come Giorgio De Chirico, Mario Sironi e Achille Funi, fino a esporre in una mostra tutta sua. Il rientro a Trieste è temporaneo: Leonor è ormai pronta a tentare la carta della fortuna a Parigi, la città che più di ogni altra attrae gli artisti. Parte portando con sé l’amore per i gatti, per i travestimenti, per il mistero e, naturalmente, la voglia di stupire.

In collaborazione con l’associazione culturale L’Officina.

 

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