Vite sospese, anonime, in attesa di un’occasione che forse non arriverá mai. É “Genteinattesa – Il Precario e Il Professore” di Piero Sidoti e Giuseppe Battiston, duo udinese ben noto al pubblico, andato in scena al Palamostre di Udine per Contatto 33.
Uno spettacolo sotto forma di concerto, in divenire, un continuo gioco di parole parlate e cantate che disegnano e contrappongono le vite in attesa di giovani precari che si barcamenano in una giungla di contratti a termine, lavoretti mal pagati a chi, ormai disincantato ha smesso anche di attendere.
Al Precario – Sidoti – che canta “bella la vita come una ferita” e fa di tutto per avere un domani migliore e continua, nonostante tutto, a pensare positivo fa da contraltare il Professore – Battiston – che ormai ha smesso di attendere e si é costruito proprio sull’aver smesso di sperare una sua filosofia di vita che condivide con le persone che occasionalmente incontra al bar tra uno spritz e l’altro. Si tratta di una filosofia del nulla, che ha il punto piú alto nella superficialità. Il Professore invita infatti, il giovane a “surfare”, a scantonare i problemi facendo in modo di restare sempre sull’onda, a galla vivendo come i tanti “furbetti del quartierino” di cui il mondo é pieno.
Negli ottantacinque minuti di spettacolo Sidoti e Battiston hanno dato prova ancora una volta della loro bravura nel rendere cosí umane le storie raccontate. I tempi cantati e raccontati dello spettacolo sono stati equilibrati e piacevoli, grazie ai testi delle canzoni, ricchi di significati, graffianti, così straordinariamente legati alla situazione sociale odierna. E bravo Battiston, anche come cantante.
E di gente in attesa di un biglietto ieri sera al Palamostre ce n’era tanta. Attesa premiata questa volta con un posto, per qualcuno, direttamente sul palco.
Maria Teresa Ruotolo