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Fino al 18 aprile nello Spazio Fantoni. Al Teatro Nuovo la splendida mostra di arte contemporanea Limina mette in luce artisti liberi dalla forma e dai confini

In occasione del 2 aprile, Giornata Mondiale per la consapevolezza dell’autismo, Progettoautismo FVG Onlus, organizza numerosi eventi, tra cui la mostra LIMINA Attraversamenti dal Moderno al Contemporaneo, a cura di Daniela Rosi con la collaborazione artistica di Alessandra Spizzo, presso lo Spazio Fantoni del Teatro Nuovo Giovanni da Udine aperta fino al 18 aprile. Opere di Afram, Paolo Comuzzi, Gabriele Della Longa, Luciano Lunazzi, Caterina Marinelli, Alessandro Monfrini, Lorenzo Mucchino, Francesco Nardi, Dario Righetti, Cristian Rossi, Diego Salezze. La mostra, realizzata in collaborazione con il Teatro Nuovo Giovanni da Udine negli spazi culturali denominati “Casa Teatro Ospitalità”, è visitabile da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 senza biglietto di ingresso. Nelle sere di spettacolo serale o domenicale la mostra è visitabile anche dal pubblico del Teatro provvisto di biglietto per lo spettacolo. Visite di scolaresche e di persone con disabilità motoria sono prenotabili inviando un’email a [email protected]. La mostra rispetterà le giornate di chiusura del Teatro da venerdì 3 lunedì 6 aprile inclusi. Si tratta di una mostra di arte contemporanea con che pone uno sguardo particolare sui percorsi Outside e ha lo scopo di far ragionare sul concetto di “soglia” in arte. Limina (confini) intende quindi proporre una forma di arte estranea alle leggi del mercato ed esula dall’omologazione visiva e frutto di una necessità espressiva che non lascia spazio al compromesso. Progettoautismo FVG onlus vuole sostenere quegli artisti che, nonostante l’alto valore delle loro opere, per un vissuto legato alla loro patologia o alla marginalità sociale, hanno poche occasioni, talvolta addirittura nessuna, di promuovere la loro arte. Le opere esposte sono di artisti che provengono da luoghi ed esperienze di vita molto diverse fra loro, ma che presentano in comune una grande forza comunicativa e una grande libertà formale. La mostra vorrà, quindi, interrogarci tutti sulla questione, ancora irrisolta, del problema della classificazione in arte e investigare in ambito artistico la labilità dei confini, la loro permeabilità, la loro caratteristica di delimitare il “dentro” e il “fuori” e di essere potenzialmente, anche loro stessi, ponti.

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