Con un avvincente viaggio attraverso tre secoli di storia – da Domenico Cimarosa, uno dei più grandi maestri della Scuola napoletana, a Leo Brouwer, poliedrico chitarrista, compositore e direttore d’orchestra cubano – il Virtuoso Duo inaugura giovedì 7 maggio (ore 21 auditorium della Regione di Pordenone) la 20.ma edizione del Pordenone Guitar Festival, promossa dall’associazione Farandola in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone e Comune di Pordenone, firmata per la prima volta da Filippo Michlenageli, figura di spicco nel panorama della cultura musicale nazionale.
Il Virtuoso Duo, composto da Aniello Desiderio e Lucio Matarazzo, ha debuttato nel 2010 con il Concerto op. 201 per due chitarre e orchestra di Mario Castelnuovo-Tedesco eseguito al Teatro Comunale di Avellino, cui sono seguiti numerosi concerti in tutta Europa; per esso il compositore Angelo Gilardino ha scritto il Concerto del Sepeithos e la Sonatina “Riviera di Chiaia”. Il napoletano Desiderio è uno dei chitarristi italiani più apprezzati anche all’estero, plurivincitore dei più importanti concorsi internazionali; Matarazzo è docente di chitarra al Conservatorio di Avellino con una lunga esperienza nel leggendario duo con Fragnito.
La prima parte del programma prevede trascrizioni dalle sonate di Scarlatti e Soler accomunate dal connubio tra musica popolare e musica di palazzo, mentre dalle Sonate per clavicembalo di Domenico Cimarosa emerge la bellezza melodica tipica del Settecento napoletano, esaltata dal suono elastico e multicolore della chitarra. Chiude la Spagna evocata da Parigi da Fernando Sor, secondo molti, il più grande chitarrista-compositore della prima metà dell’Ottocento. La seconda parte si apre con brani per pianoforte di Albéniz e Granados, evocanti la chitarra, allusiva e sommessa, creando così un raffinato gioco di specchi e rimandi. Sul finale la serata apre una finestra sulla musica latino americana e caraibica con il brasiliano Nobre e il cubano Brouwer, accomunati da un eclettismo vitalistico che ha permesso loro di conciliare tradizioni popolari e avanguardie europee. Dopo il concerto, previa prenotazione prima dello stesso, è possibile andare “A cena con l’artista”.