#multimedialitàurbana è l’articolato universo che il pubblico inizierà a conoscere mercoledì 3 giugno nelle molteplici declinazioni artistiche e tecnologiche che In\visible Cities Festival ha in serbo già per questa doppia apertura, a Trieste e Gorizia.
GORIZIA
A Gorizia la giornata apre con una riflessione sugli spazi urbani e la loro percezione attraverso i convegni “Architecture Player”con Marco Brizzi (10.00-13.00, Mediateca Gorizia) e “Docucity, documentare la città” con Gianmarco Torri e Nicoletta Vallorani (15.00-18.00, Aula Bianca, Corte Bratina).
Nel pomeriggio il workshop che per cinque giorni coinvolgerà la cittadinanza “Age of planty. I cittadini raccontano il mondo del lavoro” a cura di Eva Sajovic con Roberta Battiston e Masa Lancner (16.00-20.00, via Rastello). Si tratta di un progetto artistico molto articolato che intende studiare il modo in cui le storie culturali di Gorizia e Nova Gorica abbiano influito sugli atteggiamenti verso la disoccupazione e l’uso dello spazio pubblico. Il progetto prevede al suo interno la realizzazione di una serie di workshops tenuti da alcune associazioni locali, artigiani e creativi al fine di favorire lo scambio di competenze e sviluppare conoscenze utili a coloro che sono alla ricerca di un lavoro.
Nella ex-ferramenta Krainer di via Rastello, l’artista Elisa Seravalli elabora una nuova idea di Memoriale ai caduti della Grande guerra con “Non dobbiamo farci ammazzare da stupidi”, un’installazione video e concerto live dalle 18.00 alle 18.30 e dalle 20.00 alle 20.30 (con Lorenzo E. Fornasari, musiche originali, voce, electronics e Paolo Rainieri, tromba).
L’inaugurazione ufficiale è prevista per le 21.00 in piazza Vittoria (Gorizia) seguita da uno spettacolo sull’insensatezza della guerra, rappresentato dalla vicenda artistica e umana di Nora Gregor scritto da Neda R. Bric (21.45 teatro di Nova Gorica). Lo spettacolo tocca tematiche vicine al Festival, quali le memorie individuali e collettive, la guerra e le complesse relazioni fra i popoli. Significativa è la stessa co-produzione internazionale, firmata da quattro teatri che rappresentano tre popoli confinanti: lo Slovensko Mladinsko Gledališce di Ljubljana, lo Slovensko Narodno Gledališce di Nova Gorica, lo Schauspielhaus di Graz e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. (Una navetta gratuita accompagnerà il pubblico in teatro, il bus partirà dal parcheggio alla fine di galleria Bombi).
TRIESTE
A Trieste dalle 10.00 in Stazione Rogers l’incontro Smart cities. Un concetto multiforme che identifica la città del domani inizierà a fornire agli spettatori gli elementi cardinali del progetto “eAqua“, curato da Acegas-Aps-Amga, culminato nell’invito alla musicista e sound artist giapponese Tomoko Sauvage a realizzare una performance che fungesse da controaltare artistico a questo innovativo lavoro di mappatura delle reti idriche urbane. Alle 21.30 in piazza Cavana le waterbowl della Sauvage creeranno una suggestiva colonna con
ciotole di porcellana, acqua e idrofoni, dando sostanza ai due grandi elementi estetici su cui si basa questa performance: l’acqua e i suoi contenitori. Sopra ogni contenitore l’artista ha posizionato un bicchiere di plastica appeso e bucato nel fondo, favorendo la fuoriuscita regolare di gocce nell’acqua delle bacinelle sottostanti. Il suono prodotto da queste gocce è continuo e regolare e fa da bordone durante tutta la composizione, variando di tonalità in base alla dimensione della bacinella. La parte melodica e polifonica che arricchisce il singolo suono “cardiaco” delle gocce, è prodotta da Tomoko attraverso il movimento delle mani nell’acqua: onde, schizzi oppure spostamenti d’acqua da un recipiente all’atro.
La serata si chiuderà alle 22.30 con Carnival Paper Mache, un’immersione nell’archivio nazionale dei film di famiglia Home Movies, che rivelerà un mondo sommerso e allucinatorio dove la presenza umana è soffocata dai titani e demoni di cartapesta del carnevale di Viareggio, immortalati dal 1956 al 1967 dal cineamatore bolognese Alessandro Mantovani, il tutto con la musica live degli In Zaire. Le immagini sono state rimontate da Mirco Santi, Francesco Serra, Salvo Ridolfo e Michele Giovannini, enfatizzandone la dimensione onirica e la tradizione della fiaba, mentre gli In Zaire interagiscono con questa riscrittura live con un’interpretazione sonora nello stile tipico del quartetto psichedelico-tribale: un coinvolgente mix dub-funk di ritmi e di percussioni tribali di ispirazione nera, con melodie elettro-indiane di basso, voci arabe-psichedeliche e suoni introspettivi di ascendenza minimale.
Programma completo su: www.invisiblecities.eu