Nelle sue storie, come nella vita, il cuore dei personaggi batte per grandi sogni e grandi passioni, i protagonisti si destreggiano fra scelte e incontri forieri di svolte importanti: Sveva Casati Modignani – al secolo la milanese Bice Cairati – è autrice abbonata al successo, la sua firma è sinonimo di best seller, i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dieci milioni di copie. “La vigna di Angelica” (Sperling & Kupfer) è l’ultimo arrivato nella schiera narrativa dell’autrice ed è l’avvincente cronaca dell’incontro fra una coraggiosa imprenditrice del Franciacorta e un grande chef. Due personaggi di grandi passioni per una miscela esplosiva di parole e sentimenti.Del libro, dei personaggi e dei rimandi di queste pagine alle storie del nostro tempo si dialogherà giovedì 9 luglio al Palapineta di Lignano (ore 18.30), nell’ambito del quarto appuntamento degli “Incontri con l’autore e con il vino” promossi dall’Associazione Lignano nel terzo Millennio per la cura artistica dello scrittore Alberto Garlini. Protagonista fra i più attesi di questo ciclo 2015, Sveva Casati Modignani sarà festeggiata anche nella scelta dei grandi vini che accompagnano l’incontro: quelli dell’azienda Piera Martellozzo, selezionati e raccontati dall’enologo Giovanni Munisso. E mai come in questo caso l’incrocio autore – vino troverà magnifico riverbero nell’intreccio del romanzo: “La vigna di Angelica” è infatti ambientato attraverso lunghi filari di viti che si adagiano sui pendii di Borgofranco. Da due secoli la famiglia Brugliani è proprietaria di quell’antico borgo e di quelle vigne, curate con pazienza per trarne vini pregiati e inimitabili. A trentacinque anni, Angelica è l’erede della tradizione e del patrimonio famigliare. Madre, moglie, imprenditrice di successo: tutto sembra perfetto nella sua vita. Solo lei sa che dietro quella facciata si nasconde una zona d’ombra, fatta di menzogne – quelle del marito – e di sogni infranti. Una sera, mentre è in sella alla sua moto, l’amarezza e i pensieri pesanti prendono il sopravvento e Angelica, in preda al pianto, non si accorge che l’auto di fronte a lei sta frenando. L’urto è molto violento, ma per fortuna privo di conseguenze gravi, sia per lei sia per il conducente dell’automobile, Tancredi D’Azaro. Angelica non sa ancora che quel nome è sinonimo di alta cucina in tutto il mondo. Ed entrambi ignorano che, dopo quell’incontro fugace, il destino tornerà a intrecciare le loro strade, suscitando la tentazione di un nuovo inizio. Come sempre, l’ingresso all’incontro è libero, info:http://www.lignanonelterzomillennio.it
Sveva Casati Modignani è una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi, tradotti in ben diciassette paesi (tra i quali Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Russia, Brasile) hanno venduto quasi dieci milioni di copie. Il primo romanzo, Anna dagli occhi verdi, è stato pubblicato nel 1981, ottenendo immediatamente un lusinghiero riscontro di critica e di pubblico e inaugurando un genere unico e inimitabile nel panorama della nostra narrativa. Le ragioni di tanto successo? Soprattutto, aver capito il bisogno del pubblico di leggere romanzi che, nella varietà e ricchezza delle trame, prendano spunto da una realtà famigliare, ossia italiana, con ambientazioni, personaggi e sfondi “riconoscibili”. E poi la capacità di affrontare il tema dei sentimenti ogni volta da un’angolazione diversa, cogliendo con sensibilità le trasformazioni, i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni nella nostra società, a partire dal diverso ruolo della donna. Al primo, fortunato romanzo, ne sono seguiti fino a oggi altri venti, tutti coronati da un crescente favore dei lettori e dei critici e in parte diventati anche sceneggiati televisivi e film di successo. Bice Cairati vive da sempre a Milano – città alla quale è legatissima – nella casa che apparteneva a sua nonna, dove l’autrice è nata e abita fin da bambina.
Ma l’autrice preferisce raccontarsi così: «sono nata a Milano, dove vivo con un bassotto prepotente. Ho due figli, un numero ragionevole di parenti e amici affettuosi che mi sopportano con infinita pazienza, alcune (un paio) amiche del cuore con le quali litigo spesso per il piacere di far pace. Cucino volentieri, ricamo a punto croce, coltivo l’arte del sonno. Mi piacciono le torte fatte in casa, i film sentimentali, le canzoni di Paolo Conte e Frank Sinatra, i fiori del mio giardino e la neve. Vorrei avere la battuta pronta, scrivere commedie brillanti, saper usare il computer e non sentirmi in colpa quando non lavoro. Detesto gli elettrodomestici, la pentola a pressione, la pioggia e le persone arroganti».