Il concerto del risveglio di Remo Anzovino ha richiamato in Piazza San Giacomo duemila persone dando inizio alla manifestazione “Notte bianca” a Udine.
Udine, sabato mattina presto …la città è ancora sonnacchiosa e avvolta nel torpore di una calda mattinata d’estate, un insolito movimento di persone che si dirigono verso il centro fa però presagire l’evento che di lì a poco andrà ad iniziare in Piazza San Giacomo: “Il concerto del risveglio” di Remo Anzovino.
Un concerto fortemente voluto dall’artista pordenonese che con questa città ha un legame profondo e che ha coronato il suo sogno: suonare nella piazza conosciuta come “il salotto di Udine”, un luogo che lui definisce uno dei più belli d’Italia.
La piazza non è ancora affollata (ma lo diventerà di lì a poco!) e il pianoforte a coda troneggia a fianco la fontana in attesa che i suoi tasti vengano “accarezzati” dal compositore che nel frattempo si rilassa dopo il viaggio notturno di rientro da Milano in attesa di dare inizio al risveglio della città.
Il pubblico arriva da ogni dove e chi non ha trovato posto sulle seggiole posizionate attorno alla fontana o ai tavolini dei bar si sistema come può sui plaid e sui cuscini portati da casa – come auspicato da Remo – in attesa di lasciarsi ammaliare dalle note che a breve echeggeranno fra le facciate veneziane della piazza ed i vicoli che conducono al cuore di Udine.
Oramai la piazza è gremita e solo in parte illuminata dai raggi del sole che iniziano a farsi largo fra i tetti delle case, Remo Anzovino prende posto al pianoforte e con delicatezza fa scorrere le sue dita sulla tastiera, l’effetto è immediato: il pubblico ammutolisce per recepire la melodia di Amore più con cui il compositore apre il concerto. C’è qualcosa di surreale in tutto ciò, la melodia si diffonde creando un connubio ed un legame fra l’artista ed il suo pubblico mentre alcuni residenti iniziano ad affacciarsi alle finestre e qualcuno si ferma per cercare di capire cosa stia accadendo andandosene poi con un’aria interrogativa a metà fra lo stupito ed il divertito per quanto appena visto.
Remo sembra trovarsi completamente a suo agio circondato dal proprio pubblico e prosegue sciorinando i vari brani del suo repertorio: Amante, Notturno n. 1, Estasi, Irenella, No Smile (Buster Keaton), ecc, scorrono via inframezzati da due inediti che il compositore ha voluto proporre in anteprima a Udine per verificarne l’apprezzamento del pubblico (ovviamente più che positivo, ndr).
Moltissime le persone in piedi che non vogliono perdere di vista neanche per un momento l’esecuzione di Anzovino che, illuminato da un sole nel frattempo spuntato da dietro i tetti dei palazzi, non accenna a fermarsi; è la volta di 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont) che Remo sembra eseguire quasi con rabbia per quella che secondo lui è stata “una strage di stato”, addirittura martoriando il pianoforte con il gomito in alcuni passaggi del brano e terminandolo fra gli applausi scroscianti del pubblico.
Non potevano mancare poi Metropolitan e, in chiusura, Tabù con tutta la piazza a seguirne il ritmo battendo le mani. Se l’intento era risvegliare Udine l’obiettivo è stato centrato! Sono da poco passate le 8.45 e Udine è più sveglia che mai con la sferzata di energia che la musica di Remo Anzovino riesce a dare.
Notizia e foto: Dario Furlan