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URIAH HEEP: LA LEGGENDA CONTINUA!  A LIGNANO LA BAND INGLESE HA ENTUSIASMATO IL PUBBLICO PER LA CHIUSURA DI FOLKEST

URIAH HEEP: LA LEGGENDA CONTINUA! A LIGNANO LA BAND INGLESE HA ENTUSIASMATO IL PUBBLICO PER LA CHIUSURA DI FOLKEST

DS3_2685La loro carriera sembra non avere fine come la loro musica che continua a piacere nonostante siano passati parecchi decenni dal loro debutto, stiamo parlando degli Uriah Heep, la band progressive inglese nata nel 1969 che si è esibita all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro il 31 luglio. Il concerto, uno dei più attesi dagli appassionati nell’ambito di Folkest, ha richiamato nella città balneare un pubblico forse al di sotto delle aspettative in termini numerici, probabilmente anche per la contemporanea concomitanza e la concentrazione nei giorni immediatamente successivi in regione di eventi musicali di rilievo (Litfiba, Chick Corea, Patti Smith, 2Cellos, ecc.) che hanno, per così dire, disperso i potenziali spettatori; se i presenti non sono stati particolarmente numerosi non hanno però fatto mancare il loro calore alla band d’oltre manica facendosi coinvolgere da ritmi “tirati” proposti dagli Uriah Heep.

La serata è stata aperta dagli Harduo: DS3_2249Raffaello Indri e Andrea Varnier, che hanno dato sfoggio della loro abilità alle chitarre con dei virtuosismi che richiamavano alla mente Al Di Meola e Paco de Lucia; dopo il tempo necessario per il cambio del palco e con una splendida luna piena che contribuiva a rendere più suggestiva l’arena, introdotto da un ritmo incalzante della batteria è iniziato il concerto degli Uriah Heep con The Outsider, dove la band ha fatto subito vedere (anzi: sentire) quale sarebbe stato il leitmotiv della serata: hard rock energico senza tanti fronzoli.

Un palco piuttosto scarno e privo di particolari effetti luce e un audio non perfettamente a punto nei primi brani non hanno influenzato particolarmente l’esibizione del gruppo che ha subito scaldato il pubblico con la voce di Bernie Shaw, spesso a raggiungere tonalità estreme, e la chitarra di Mick Box a impreziosire di fraseggi le hit della band supportati dalle tastiere dell’eclettico Phil Lanzon e dal trascinante Russell Gilbrook alla batteria nonché dal funambolico Davey Rimmer al basso.

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Il repertorio proposto dagli Uriah è stato incentrato sui brani dell’ultimo album “Outisder”, sono quindi stati proposti -oltre al brano di apertura – Speed of sound, The law e la splendida One minute, a dimostrazione che nonostante il passare degli anni la vena creativa non si è di certo esaurita.

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Gli amplificatori per la chitarra di Mick Box sono stati personalizzati con il suo nome riportato con i caratteri degli ampli Marshall

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L’istrionico Bernie Shaw ha così traghettato il pubblico verso i brani storici della band, con pezzi come The magician birthday (con lungo assolo centrale di Box),  Gypsy, July Morning e Sunrise il pubblico è andato letteralmente in visibilio; non poteva poi mancare Lady in black , uno dei cavalli di battaglia degli Uriah, con Mick Box alla chitarra acustica e Bernie Shaw a far cantare in coro tutti i presenti, ringraziandoli con un “fantastico” in perfetto italiano all’ennesimo ritornello cantato all’unisono.

Alcune immagini dell’istrionico Bernie Shaw:

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Mick Box impegnato nel lungo assolo alla chitarra in The magician birthday

 

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Altre immagini del concerto:

La chiusura del concerto è toccata a due classici del vastissimo repertorio degli Uriah Heep: Gypsy e Easy livin’, ambedue riconosciute dal pubblico fin dalle primissime note e che hanno convinto – se ancora ci fossero stati dubbi – che il rock è più vivo che mai.

La scaletta:

1-The Outsider (dall’ultimo album Outsider)
2- Sunrise (da The magician birthday)
3- The hanging tree (da Firefly)
4- Speed of sound (da Outsider)
5- The law (da Outsider)
6- Stealin’ (da Sweet freedom)
7- What kind of god (da Wake the sleeper)
8- The magician birthday (dall’omonimo album – con lungo assolo centrale di Box)
9- One minute (da Outsider)
10- Lady in black
11-July morning (da Look at yourself)

bis
12- Gypsy (da Very eavy…very umble)
13- Easy livin’ (da Demons & wizards)

Testo e foto: Dario Furlan; ha collaborato Adriano Balus

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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