Debutta sabato 19 settembre e replica domenica 20 settembre alle ore 21, al Teatrino Franco e Franca Basaglia di San Giovanni, lo Peter Pan messo in scena dagli allievi dell’Associazione Culturale StarTS Lab per la regia di Luciano Pasini e inserito nel programma di “Generazioni – Festival Teatri a Teatro 2015” grazie alla collaborazione della Provincia di Trieste. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia viene poi ospitato nella regolare programmazione della Sala Bartoli (dal 2 dicembre).
In Peter Pan si avvicendano due cast e lavorano nel complesso oltre 70 bambini e ragazzi che si sono preparati a quest’evento frequentando le attività del Laboratorio teatrale durante l’anno. Hanno provato con fervore nelle ultime settimane, guidati da Luciano Pasini direttore dell’Associazione StarTs Lab e regista dello spettacolo, coadiuvato da Noemi Calzolari per l’educazione al linguaggio e da Daniela Ferletta per l’educazione musicale (non potevano infatti mancare le musiche di Edoardo Bennato).
Il capolavoro di James Matthew Barrie è una scelta molto naturale, quando si guarda alla messinscena di un repertorio adatto ai ragazzi: lo straordinario personaggio letterario ha fatto sognare generazioni con le sue avventure.
Lo scrittore scozzese “inventa” Peter Pan nel 1902: non lo descrive molto approfonditamente ma gli fa fare cose magnifiche, stimolando molto la fantasia dei lettori. Peter Pan è un bimbo mai nato che ha trascorso una parte iniziale della sua eterna infanzia a Londra, nei Giardini di Kensington, ma si è poi trasferito nel meraviglioso “Paese che non c’è”. Lì passa il tempo svolazzando (può volare, infatti) di avventura in avventura assieme a un gruppo di amici, i “Bimbi Sperduti”, incontrando pirati, sirene, indiani e creature curiose. E a volte entra in contatto con i bambini del mondo reale, per aiutarli…
Luciano Pasini ha una particolare e attualizzante visione del lavoro: «Non voglio fare la versione cartoon di Disney – spiega infatti – per me il “Paese che non c’è” è tale solo perché fuori dal mondo, dal nostro mondo di “persone perbene”. Il “Paese che non c’è” è il luogo degli invisibili, di quei ragazzi che vivono nelle favelas, nei villaggi del sud Africa, nelle baraccopoli suburbane, dei ragazzi rumeni che sniffano colla e vivono nelle fogne di Bucarest. Isole ignorate da tutti, in cui questi ragazzi costruiscono le più varie organizzazioni sociali, si danno regole e con lucida e drammatica fantasia, inventano il loro mondo».
Una simile intuizione, sicuramente influenza lo spettacolo, se non altro sul piano delle immagini. E si accorda con la preziosa riflessione che su Peter Pan e il mondo d’oggi ci regala Francesco Maria Cataluccio, curatore dell’edizione italiana del testo teatrale Peter Pan di James M. Barrie: «Comunemente – scrive – si ritiene che Peter Pan incarni il nostalgico rimpianto dell’infanzia che, come diceva Barrie, “è l’età gaia, innocente e senza cuore” , dimostrando di avere un’idea non solo idilliaca di quel momento della vita. Ma Peter Pan è il simbolo di un fenomeno che è cresciuto sempre più negli ultimi cento anni: l’ostinata volontà di rimanere bambini. Ma Peter Pan ci dice qualcosa di più inquietante: abbiamo perso i genitori, i punti di riferimento saldi, siamo stati abbandonati a noi stessi, il mondo degli adulti appare sempre più un inferno, meglio fermarsi sulla soglia e restare bambini. “Perché sei scappato?” “Perché ho sentito papà e mamma parlare di quello che sarei dovuto diventare quando fossi stato uomo”».
Come sempre i ragazzi portano in scena questo testo puntando sulla versatilità, sulle doti nel canto (le canzoni saranno quelle famose di Edoardo Bennato), nella coreografia oltre che nella recitazione. I ragazzini più esperti recitano assieme a coloro – piccolissimi – che per la prima volta affrontano il palcoscenico in questa stagione.
Com’è accaduto nelle ultime due stagioni (quando si sono registrati grandi successi con Ventimila leghe sotto i mari e Il mago di Oz) anche per Peter Pan il Liceo artistico “Nordio” di Trieste ha offerto la propria collaborazione per quanto attiene alla dimensione scenografica: grazie alla disponibilità del Preside e in particolare degli insegnanti Renzo Grigolon e Sara Peressin, la scenografia è stata ideata da Maria Orrano ed i costumi da Gianluca Persia.
L’Associazione Culturale StarTs Lab, da anni vive in seno al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nell’intento di formare al teatro i giovani e i giovanissimi.
Si rivolge a bambini e ragazzi fra i 6 e i 18 anni che imparano ad amare il teatro proprio “facendo” teatro: un modo divertente e gioioso, concreto e affascinante di approfondire un mondo che troppo spesso si tralascia e che invece è parte fondamentale della cultura italiana e internazionale. Non tutti gli allievi diverranno attori professionisti, naturalmente, una volta adulti: si lavora però nella certezza che vivano un’esperienza umana e di coesione e scambio molto positiva che li renderà sicuramente spettatori appassionati e competenti, consci della fatica e dell’impegno, della professionalità e dell’emozione che c’è dietro a quanto vediamo accadere in scena.
I biglietti al prezzo unico di € 2 sono disponibili presso la Biglietteria del Politeama Rossetti w i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale: l’incasso viene devoluto alla Caritas per l’Emporio della solidarietà. L’ingresso è consentito sino ad esaurimento dei posti disponibili. Ulteriori informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511.