Un viaggio all’interno del potere, dei poteri e del genere del mistero. È il percorso che si snoderà lungo l’ottava edizione di “Grado Giallo”, il festival letterario che da ieri, e fino a domenica 4 ottobre, si prepara a caratterizzare la nota località turistica in provincia di Gorizia.
Grado, l’Isola del Sole, per tre giorni si tingerà di giallo grazie a molti appuntamenti di qualità fra letture, incontri e confronti con gli autori, spettacoli, cene con delitto e iniziative dedicate ai bambini.
È stato proprio un appuntamento pensato per i più piccoli a fare da antipasto alla kermesse: nella mattinata di ieri, il celebre disegnatore Francesco Tullio Altan ha incontrato al Cinema Cristallo i bimbi della scuola primaria raccontando “Altan, la Pimpa e altro …”, iniziativa inserita nel contesto di “Grado Giallo Speciale Bambini”.
Nel pomeriggio, il vero e proprio taglio del nastro della kermesse, sempre al Cinema Cristallo, alla presenza del consigliere regionale Alessio Gratton e del consigliere della Provincia di Gorizia Elisabetta Medeot.
A fare gli onori di casa è stato il professor Elvio Guagnini, docente all’Università di Trieste e curatore scientifico del festival. «Il tema di questa edizione parla da solo. La parola “potere”, infatti, può essere declinata sotto molteplici punti di vista, anche e soprattutto in ambito criminale. Il potere –ha continuato il curatore di Grado Giallo Guagnini- può essere sia quello che blocca l’azione criminale, sia quello che la consente, così come lo si può intendere come un fattore silente e assente. Se ci pensiamo, però, un distorto uso del potere può portare anche ad un suo illecito abuso».
In merito all’avvio di questa ottava edizione, Guagnin si è subito dimostrato soddisfatto. «C’è quest’anno una platea di ospiti molto diversi tra loro, che sapranno declinare la tematica di questa edizione in tutte le sue sfumature, coinvolgendo così un sempre maggior numero di lettori. Il festival –ha concluso Guagnini- è già partito molto bene con Altan che ha conquistato il pubblico dei più piccoli, incuriosendoli con le sue attività legate alla Pimpa».
Dopo la relazione di Guagnini su “Potere, poteri e misteri”, la manifestazione è subito entrata nel vivo con l’intervento del senatore Felice Casson, già magistrato e consigliere comunale a Venezia, docente universitario, che ha affrontato il tema relativo alle “Fabbriche dei veleni”. Dopo di lui, ad appassionare il pubblio ci hanno pensato gli incontri con gli autori Loriano Macchiavelli, che ha presentato “Il fiore rosso della Ginestra” e Valerio Varesi, che ha parlato del suo ultimo lavoro, “Lo stato di ebbrezza”.
«Il libro racconta la parabola dell’Italia a partire dalla tragedia di Vermicino in cui morì Alfredino Rampi, fino a quando il Senato è giunto a votare che Ruby Rubacuori era effettivamente la nipote di Mubarak, cioè l’apoteosi di un passaggio dalla sostanza dei fatti all’invenzione e alla farsa. L’aspetto noir –ha dichiarato Varesi- si sviluppa nell’apprendere che in questi trent’anni è stata uccisa l’Italia che aveva una certa idea di etica a favore di quella viziata dal cattivo gusto e dall’economia dopata».
Dopo di loro, ecco Maria Pia Ammirati, la quale, anche con l’aiuto di alcune proiezioni, si è concentrata sull’affascinante argomento de “Il giallo negli archivi della Rai”.
A concludere l’intensa giornata di apertura di Grado Giallo è stato Mario de Luyk, il quale ha presentato la proiezione del film “Timbuktu” (2014), diretto dal regista Abderrahmane Sissako e candidato all’Oscar 2015 per il miglior film straniero.
Sempre in serata, poi, è andata in scena la prima delle “Cene con il delitto” all’hotel Laguna Palace. Domani sera si replica alle ore 20, grazie al secondo appuntamento pogrammato al piano bar dell’Hotel Astoria, l.go S. Grisogono (prenotazione obbligatoria tel. 335/356412, oppure 0431/83550).