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Rapporto Unicef sull’impatto del cambiamento climatico sui bambini

Secondo un rapporto dell’UNICEF “Vulnerabilità dei bambini ai cambiamenti climatici e agli impatti delle catastrofi naturali in Asia Orientale e nel Pacifico”, i bambini saranno tra i più colpiti dai cambiamenti climatici. Milioni di bambini in Asia orientale e nel Pacifico già soffrono della mancanza di accesso all’acqua pulita e alle strutture igieniche adeguate, oltre ad essere vulnerabili alle crisi alimentari e alle malattie. Il cambiamento climatico è destinato a peggiorare la situazione.
Il rapporto* dell’UNICEF pubblicato oggi presenta un’analisi dell’impatto del cambiamento climatico sui bambini dell’Asia orientale e nel Pacifico, basata sui risultati di cinque studi commissionati dall’UNICEF in Indonesia, Kiribati, Mongolia, Filippine e Vanuatu.

Alcuni dati del Rapporto:

– Quella dell’Asia e del Pacifico è la regione al mondo più a rischio catastrofi: in quest’area si concentra il 70% di vite umane perse a causa dei disastri

– Dal 1975 al 2008, l’Asia da sola ha avuto l’88% delle persone colpite da catastrofi a livello mondiale, il 61% dei decessi e il 47% dei danni economici

– L’impatto del cambiamento climatico dovrebbe aumentare il numero dei bambini colpiti da calamità da circa 66,5 milioni all’anno alla fine del 1990 a ben 175 milioni all’anno (globalmente) nel prossimo decennio.

– In Mongolia, la frequenza di siccità, temporali, inondazioni, grandini è aumentata del 20% negli ultimi due decenni. 825 dei 5.128 fiumi e torrenti della Mongolia, 2277 delle 9.306 sorgenti e 1181 dei 3747 laghi e stagni si prosciugheranno nei prossimi 10 anni.

– Il livello del mare sta attualmente crescendo ad un ritmo di 3,9 millimetri l’anno per la regione del Kiribati (1992-2010) e di 5,6 mm all’anno per Vanutau (1993 -2009). Sulla base delle stime del livello del mare, la Banca Mondiale prevede che l’80% della superficie del Kiribati possa essere inondata dall’acqua del mare.

– Ad un aumento del livello del mare corrisponde un aumento della temperatura globale di 4°C che potrebbe completamente sommergere stati insulari come Kiribati,Maldive e Tuvalu.

– L’agricoltura, vulnerabile al cambio della temperatura, a precipitazioni e alla salinità dell’acqua, rappresenta oltre il 50% dei mezzi di sussistenza nella zona dell’Asia e del Pacifico e una parte significativa del PIL per la maggior parte dei paesi.

– Le temperature (globalmente) sono aumentate in media di 0,74°C nelsecolo scorso. Modelli climatici globali e regionali indicano aumenti di temperatura nelle zone dell’Asia e del Pacifico nell’ordine di 0,5-2°C entro il 2030 – ma solo l’aumento della temperatura di 1°C porterà alla riduzione della produzione di riso in Thailandia calcolabile tra il 6 e il 40% per i prossimi 50 anni.

– In Mongolia si prevede che le aree con condizioni sfavorevoli per i pascoli aumentino dal 40 all’80% entro il 2080 a causa dei cambiamenti climatici; piante molto nutrienti sono già diminuite di 1,5-2,3 volte dal 1940; è previsto che la mortalità degli animali aumenti tra il 40 e il 60 % entro il 2080.

– A Singapore un incremento di 1,5°C di temperatura dal 1978 al 1998, è stato correlato ad un aumento dei casi di dengue annuale da 384 a 5.258.

– La disponibilità pro capite di acqua dolce nella regione dell’Asia e del Pacifico è la seconda più bassa al mondo con 406 milioni di persone delle aree rurali e 60 milioni delle aree urbane che vivono senza accesso all’acqua potabile.

– Circa 2600 persone si sono trasferite dalle isole Carteret a Bouganville ed in Papua Nuova Guinea, a causa del livello del mare.

Le principali malattie killer dei bambini nel mondo sono collegate ai cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature influisce sull’aumento dei tassi di malnutrizione, sul colera, sulle malattie diarroiche e su quelle trasmesse dalla febbre dengue e dalla malaria; i bambini hanno più rischi di contrarre queste malattie e di morire a causa delle loro complicanze.
“Coinvolgere i bambini nelle strategie di adattamento e riduzione dei disastri sarà fondamentale per il futuro. I bambini hanno straordinarie vedute prospettive sull’ambiente, e possono essere attori fondamentali per migliorare la capacità della comunità di affrontare i rischi del cambiamento climatico” ha detto Anupama Rao Singh, Direttore regionale dell’UNICEF per l’Asia orientale e il Pacifico. “L’impatto del cambiamento climatico sulla vita e sul benessere dei bambini sono reali e le politiche e le decisioni prese oggi indicheranno la strada per gli anni a venire” – ha detto Rao Singh -“Ora è il momento di mettere in atto strategie di adattamento in grado di assicurare che i rischi specifici per i bambini siano contenuti”.

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