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KAKI KING + Angelica Lubian  giovedì 26 nov. AI Deposito DI PORDENONE

KAKI KING + Angelica Lubian giovedì 26 nov. AI Deposito DI PORDENONE

Kaki è la più sorprendente chitarrista/compositrice che si sia mai vista da più’ di dieci anni a questa parte. La sua musica è tanto contradditoria quanto lo è la stessa città di New York, dove si trasferì dalla nativa Atlanta.

Per Kaki la chitarra è uno strumento a percussione proprio come la batteria, che suonava con la band della scuola. Certamente c’erano già delle chitarre in giro per casa, suo padre, un avvocato, amava la musica e ben presto riconobbe il talento della figlia.
“Quando avevo circa 4 anni, i miei genitori volevano che io prendessi lezioni di musica, e ho scelto la chitarra, ma non mi divertivo molto, così verso i 5 anni la misi da parte e a 9, 10 anni ho cominciato a suonare la batteria, che tutt’ora suono ancora. Ho iniziato cosi’ a suonare musica pop e questa esperienza mi ha influenzata molto quando sono ritornata a suonare la chitarra”.
Per molti anni, la batteria fu la sua passione, ma verso l’eta’ di 11 anni Kaki iniziò a sperimentare con le chitarre che suo padre aveva collezionato, provando a suonare i brani contenuti in un libro di canzoni dei Beatles. Nello stesso periodo, stava per uscire il nuovo album dei Fleetwood Mac e Kaki leggeva le tablature e ne trascriveva le canzoni.
Quando Kaki si trasferì a New York per studiare alla NY University si considerava principalmente una batterista. Suonava attorno al Village con varie band. “Pensavo che se avessi mai sfondato, sarebbe stato come batterista”, il “botto” non arrivò mai, ma le opportunità di suonare la chitarra cominciarono a materializzarsi.
L’impegno vero e proprio con lo strumento, iniziò qualche mese dopo il diploma; Kaki cominciava a chiedersi cosa avrebbe fatto nella vita, ma l’11 settembre 2001, le circostanze la spinsero a decidere velocemente. Cercando un sistema per mantenersi subito dopo il disastro, prese la chitarra e cominciò a suonare nella metropolitana. Suonava specialmente di sera nelle stazioni lungo le linee L o F nel Village. Questa esperienza più che mai la trasformò in un artista spontanea ed originale.
“La metropolitana mi ha dato la forza” dice Kaki, “E’ un lavoro che ti forma sia mentalmente che fisicamente. Suonare per due ore in posti terribili è una vera sfida. Poi improvvisamente la gente cominciava a venire da me e a chiedermi , “hai un disco?” e ho capito che se fossi riuscita a vendere un CD per 10 dollari ogni volta che qualcuno me lo chiedeva, avrei potuto cavarmela bene”.
Ben presto Kaki mise insieme una compilation di demo e accettò un lavoro come cameriera al Mercury Lounge, un locale famoso per lanciare nuove band. Nel locale aveva la possibilità di assistere a molti concerti di artisti della nuova scena rock newyorkese, ed imparò molte cose osservandoli.
“Guardare suonare tutti quei gruppi, mi ha fatto capire come dominare il palco e catturare l’attenzione del pubblico e visto che il Mercury è’ un famoso locale di showcases e concerti, mi ha permesso di farmi anche una vaga idea del music business”.
Nell’aprile 2002, il Mercury Lounge tenne un party per presentare il CD che Kaki aveva assemblato dalle sue performance nella metropolitana.Una copia arrivò per caso alla Knitting Factory che contattò Kaki, offrendole di suonare al loro Tap Bar una volta alla settimana per circa un mese.
Una sera, passò di li la persona giusta, che la ascolto con interesse, una pura coincidenza, che sfociò nella pubblicazione del suo primo album “Everybody Loves You”. Il disco ispirò il Los Angeles Weekly a scrivere : “Kaki King e’ la piu’ giovane e sorprendente musicista che emerge dopo decenni.” Proprio in quel momento Kaki diventa anche una componente part-time della produzione del Blue Man Group di Broadway.
Da allora Kaki ha suonato incessantemente, aprendo per una serie di headliners quali Eddie Vedder, Dave Grohl, Marianne Faithful, David Byrne, Robert Randolph, Keb Mo, Soulive, Mike Gordon Charlie Hunter e Stanley Jordan per nominarne alcuni. Ha suonato al Bonaroo e si è esibita al Late Night Show di David Letterman e al Conan O’Brien Show, collezionando una fitta agenda di impegni in tutto il mondo e riportando l’arte della chitarra acustica solista, alle sue origini, con una frenesia che si identifica con il temperamento della sua generazione.
Mentre il pubblico attende le sue prodezze alla chitarra, Kaki si presenta con tante nuove sorprese e soprattutto cantando, per ampliare gli orizzonti della sua musica.
Un’artista unica, preziosa, imperdibile.

OPENING ACT: Angelica Lubian, cantautrice e strumentista incredibile friulana che, passo dopo passo, è stata capace di ritagliarsi uno spazio vitale e credibile nella scena italiana.

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