Nella mattinata di oggi,30 novembre, ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere in maniera alquanto informale col musicista rock triestino Francesco Ghetti, in arte Frank Get.“Un americano a Trieste “,tanto per rifarmi al titolo di un famoso film di Alberto Sordi è una persona dall’ aspetto molto semplice e poco inquadrato.Ha parlato del suo ultimo disco che presenterà giovedì 3 al teatro miela di Trieste. Si può definire un musicista eclettico, sia bassista, cantante che chitarrista, che segue uno stile rock- blues tipicamente americano, dovuto dall’ influenza che fin da bambino ha avuto da cugini residenti negli Stati Uniti.Come,lo stesso ha precisato, è anche orgoglioso di essere triestino, ma con i caratteri mitteleuropei che il capoluogo Giuliano aveva al tempo in cui era porto Franco dell’ Impero asburgico. Nei suoi progetti e nelle sue produzioni, ci sono accenni ai Ressel Brothers, concittadini che inventarono l’ elica nella metà del IXX secolo o della manifestazione di Buffalo bill, che si tenne a Trieste nel 1906 e può essere cosniderata antesignana dei più moderni giochi senza frontiere. Inoltre ricorda, anche ,avvenimenti legati alla sua famiglia, come l’ incendio del bacino minerario dell’ Arsia, in Istria, luogo di origine del nonno, avvenuto in piena seconda guerra mondiale e tenuto a tacere dal regime fascista. Frank Get sogna un ritorno di una Trieste-città internazionale e in questo si concentrano i suoi lavori artistici, senza alcun schieramento politico ma in maniera genuinamente libera, in stile blues americano, come già menzionato in apertura dell’ articolo
Andrea Forliano.