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Gershwin Quintet A Starway to Paradise

Gershwin Quintet A Starway to Paradise

Un originale rilettura del repertorio di George Gershwin tra standard e canzoni indimenticabili

Bizzarro destino quello del sassofono: nato per rispondere alle esigenze delle sonorità all’aperto e al tempo stesso della semplicità e duttilità tecnica; apprezzato da grandi compositori e orchestratori; capace di esprimere le dinamiche più raffinate, ma sofferente di una sorta del complesso d’inferiorità tipico del “nuovo arrivato”, costretto quindi ad inventarsi e soprattutto a reinventare una letteratura su misura. Altrettanto curioso e contraddittorio il destino del signor Jacob Gershovitz, dalla gavetta nei negozi di Tin Pan Alley ai grandi successi teatrali, discografici, radiofonici e cinematografici. Alquanto eccentrico, infine, il percorso imboccato dal “Gershwin Quintet”, non a caso un gruppo con sassofoni e pianoforte (con qualche incursione flautistica) che, con l’ausilio di due voci soliste, si concretizza in un inventivo approfondimento monografico. Qui non si è trattato di appiccicare con lo sputo i più disparati stili, atteggiamenti, sonorità ecc., bensì di approcciarsi, grazie ad una robusta professionalità, con serietà e al contempo con lievità di spirito, ad un lavoro che rivela quelle che a mio parere dovrebbero costituire le caratteristiche del musicista del XXI secolo: grande apertura, curiosità intellettuale, assenza di pregiudizi, cura della tecnica strumentale e di scrittura, ricerca di una lettura originale di opere i cui contenuti possano coerentemente rappresentare una ben meditata, ancorché discutibile visione.

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