Il “Giorno della Memoria” (ricorrenza istituita dal Parlamento italiano, con legge 211 del 20 luglio 2000, per ricordare l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti) è stato celebrato oggi,mercoledì 27 gennaio, anche nella nostra città, con un fitto e articolato programma di cerimonie promosse dal Comune di Trieste insieme ad altre istituzioni, associazioni e realtà attive sul territorio.
Alle ore 9,00, a cura della Questura di Trieste e dell’Associazione “Giovanni Palatucci Onlus, vi è stata deposizione di una corona d’alloro sulla lapide che nelle carceri del Coroneo ricorda Giovanni Palatucci,già Questore di Fiume negli anni ’40 il quale ,avvalendosi della sua carica istituzionale ha la salvato la vita a circa 5000 ebrei,morendo poi nel campo di concentramento di Dachau il 10 Gennaio 1945.Era presente,in rappresentanza del comune ,il Vicesindaco Fabiana Martini.Subito dopo, a cura dell’Associazione nazionale ex deportati di Trieste, dal Coroneo è partita una marcia silenziosa che ha raggiunto la stazione centrale. Alle ore 10,00, in via Flavio Gioia, è stata deposta una corona del Comune di Trieste sulla lapide che ricorda la partenza dei convogli dei deportati verso i campi nazisti, dal settembre 1943 al febbraio 1945. ,Alle ore 11.00 si è svolta la solenne celabrazione presso,l’ex campo di concentramento e ora monumento nazionale”Risiera di San Sabba” alla quale è intervenuto anche il sindaco di Trieste Roberto Cosolini.Le diverse celebrazioni tenutesi ,in questa città come in altri centri italiani ed europei,non dovrebbero ,a mio avviso,servire solamente per riempire le pagine dei quotidiani o essere la notizia di apertura dei vari telegiornale, ma,anche, aiutare a riflettere.
Il momento storico che stiamo vivendo ,è altrettanto denso di avvenimenti di odio religioso;soventemente avvengono attentati dal Medio Oriente,all’ Africa e fino all’Occidente Europeo.E’ noto,altresì, che alcuni paesi dell’Unione Europea sono in procinto,o lo hanno già fatto, di alzare muri o barricate per impedire l’accesso nel “Mondo Civile” da parte di una massa di disperati ,in fuga dai loro Paesi in Guerra.Queste barricate non sono molto differenti da quelle che furono innalzate nel ghetto di Varsavia,di Lodz e Cracovia a partire dal 1939 dalle truppe naziste per isolare gli Ebrei,e neanche dal muro che ha diviso in due la città di Berlino dal 1962 al 1989.E’ certo che è d’obbligo difendersi da una folto gruppo di persone che in nome di un “attaccamento” a un credo religioso che rasenta il fanatismo, seminano terrore verso il prossimo.Allo stesso modo è altrettanto certo che alcuni Stati,riconosciuti dal mondo intero quali”culle della democrazia”,sono coinvolti direttamente o indirettamente nei vari focolai bellici che insanguinano soprattutto l’Africa e il Medio Oriente per difendere i loro non trascurabili interessi in campo economico,laddove le uccisioni di massa sono all’ordine del giorno,coinvolgendo anche donne e bambini innocenti.La Storia è ricca di diversi Personaggi; il Mahatma Ghandi,Malcolm X,Martin Luther King,Nelson Mandela e Madre Teresa di Calcutta;i quali con uno stile di vita semplice, hanno sacrificato la loro vita per far capire che non esistono Esseri Umani appartenenti a diverse categorie.I messaggi che costoro ci hanno lasciato sono innumerevoli e non dovrebbero essere ignorati alla pari dei messaggi che quasi quotidianamente lancia con altrettanta semplicità Papa Francesco.
Andrea Forliano