Appuntamento in prima regionale, sabato 20 febbraio, alle 21, con un Glauco Mauri e Roberto Sturno con ‘Quattro buffe storie – La vita (di ieri e di oggi) raccontata dal genio grottesco di due grandi poeti dell’animo umano con la leggerezza del sorriso, l’ironia della follia e la comicita’ dell’assurdo’. “Dire cose utili divertendo”, come diceva Orazio, potrebbe essere il sottotitolo di Quattro buffe storie, spettacolo tratto da opere di Cechov e Pirandello legate insieme dalla “comica follia” dei personaggi. La tenerezza di Cechov e il graffio di Pirandello si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita ad un sorprendente caleidoscopio dove è rappresentata la vita di quello strano e buffo essere che è l’uomo. Nei folgoranti atti unici di Pirandello, la comicità e il grottesco sono lo specchio deformante della realtà, vista con la “pietas” per i suoi personaggi. Un’ironia grottesca è sempre alla radice sia delle opere immortali di Cechov che di alcuni suoi brevi atti unici come in Una domanda di matrimonio (“scherzo in un atto”, così lo sottotitola lo scrittore). Un’invenzione di una comicità al limite dell’assurdo che, rappresentata a Mosca nel 1889, fu da Lev Nikolaevi Tolstoj cosi’ definita: “La domanda di matrimonio è la personificazione della comicità”.
Anche in Fa male il tabacco (certamente un piccolo capolavoro) il grottesco dona in modo mirabile quella “leggerezza” che, anche nel dramma, Cechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere. Una conferenza sui danni che provoca il tabacco, sfocia nella confessione di una triste vita, inutile e meschina… E il grottesco di Cechov diventa poesia.