Riflettere sulla crisi greca e le implicazioni ad essa correlate senza parlarne apertamente. È “Ce ne andiamo senza darvi altre preoccupazioni” lo spettacolo dellla compagnia Deflorian/Tagliarini in cartellone per Contatto 34, andato in scena la scorsa settimana al Teatro San Giorgio di Udine. Lo spunto è una pagina de L’esattore dello scrittore greco Markaris che racconta di quattro anziane pensionate trovate morte, assieme, nello stesso appartamento di Atene; le statistiche sui suicidi in Grecia negli anni della crisi hanno in effetti registrato una crescita, pur restando al di sotto dei dati rilevati in molti dei paesi dell’Europa dell’est. Gli attori analizzano in modo semplice e puntuale il dramma che sottosta alla decisione estrema.
In una scenografia essenziale, composta da un tavolo, poche sedie e tende nere che fanno da sfondo, i quattro attori si muovono lentamente, i gesti sono attenti, curati mai eccessivi. Cosi come Markaris utilizza lo strumento della finzione narrativa per raccontare, nei suoi libri, la realtá, gli attori vivono sulla scena gli ultimi momenti della vita delle quattro donne attraverso i frammenti della quotidianitá che sta per spezzarsi. Un biglietto, il cocktail di barbiturici ma soprattutto le sensazioni, l’impotenza e la consapevolezza di non essere più utili a nessuno. Le parole misurate lasciano spazio al non detto, alla profonda disperazione che pian piano arriva inesorabilmente agli spettatori che se dapprima trovano il modo di sorridere poi si alzano con un grosso peso sulla coscienza.
Un pezzo di teatro dove realtá e finzione sono un unico atto della vita.
Maria Teresa Ruotolo