Il Teatro Incerto, in scena ieri al Palamostre di Udine con il suo Don Chisciotte non delude le aspettative. Il trio Claudio Moretti, Fabiano Fantini ed Elvio Scruzzi con quasi quaranta repliche dello spettacolo, continua a riscuotere un enorme successo, e la dimostrazione sta nel fatto che molti degli spettatori presenti hanno già partecipato all’originale rappresentazione dell’Hidalgo spagnolo.
Le luci sono ancora accese quando un ometto in maglietta e pantaloni da tuta inizia a intrattenere il pubblico con indicazioni burlesche su cellulari ed eventuali reperibilità da ignorare, incanalando subito gli spettatori nell’atmosfera della risata e del divertimento. Non è certo difficile capire i futuri ruoli degli attori a partire dalla prima scena, nella quale una squattrinata compagnia teatrale, armata di scopa per pulire il teatro, decide di mettere in scena un opera in marilenghe, grazie ad alcuni finanziamenti pubblici. Fin dalle prime battute il pubblico si trova ad osservare un curioso effetto di ‘teatro nel teatro’ ossia lo spettatore visionerà per l’intero spettacolo le buffe e bizzarre prove della compagnia teatrale, che cerca di allestire con i pochi mezzi a disposizione una reinterpretazione in chiave moderna del capolavoro di Cervantes.
Ed ecco che le terre non sono più quelle iberiche, ma i colli friulani e i monti della Carnia; i presunti mostri del folle cavaliere sono in realtà mulini ad acqua, motorini, mietitrebbia, camionisti sloveni e persino cellulari. Claudio Moretti nei panni di un artista disoccupato, ma pieno di lavoro come lui stesso sottolinea più volte, viene scelto per fare il fedele Sancho Panza. Tuttavia si presenta alle prove sempre in ritardo e mascherato prima da clown poi da babbo natale, costumi che gli permettono di racimolare qualche quattrino al di fuori della carriera teatrale. Don Chisciotte, interpretato da Elvio Scruzzi, è un uomo inetto sia nella storia che nella vita, tanto che il personaggio che interpreta difficilmente si discosta dalla follia del povero uomo in cassa integrazione e con problemi di alcol. Il regista della compagnia, che interpreta una sorta di alter ego di Cervantes, è Fabiano Fantini; il visionario artista, costretto a lavorare con un gruppo di incapaci, ad ogni prova rischia una crisi di nervi.
Il trio, con incalzanti battute in friulano e anche con qualche riferimento satirico inerente agli avvenimenti attuali, colpisce il pubblico che non può trattenersi dal ridere di gusto. Lo strampalato attore di Don Chisciotte e la sua continua richiesta della lancia durante le prove, per non parlare dei grossolani errori del copione da interpretare, le crisi isteriche del regista/narratore e le battute pungenti del disoccupato Sancho Panza, sempre indaffarato a realizzare il palcoscenico per le prove, rendono questa commedia un concentrato di divertimento e di comicità genuina. La trasmigrazione tra la vita degli attori e dei ruoli che interpretano è evidente ad ogni scena e i parallelismi con la realtà e la commedia da mettere in scena rendono il tutto un ingarbugliato intreccio surreale.
A fine spettacolo gli applausi calorosi del pubblico sembrano non voler terminare mai, a dimostrazione del fatto che il Teatro Incerto, in collaborazione con il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, ha ancora una volta soddisfatto tutti gli spettatori. Una messa in scena originale e coinvolgente che merita di essere vista almeno una volta.
Le prossime repliche saranno visibili venerdì 2 dicembre al Ristorante La Tavola di Carnia di Amaro (UD) e mercoledì 7 dicembre al Teatro Adelaide Ristori di Cividale (UD).
Carlo Liotti
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