Continua a Udine con proposte sempre prestigiose la rassegna NOTE NUOVE, organizzata da Euritmica con il sostegno della Regione FVG e del Comune di Udine, giunta oramai alla nona edizione: dopo il concerto di Dave Douglas e Uri Caine di fine febbraio è toccato infatti a John De Leo salire su palco del Teatro San Giorgio per presentare al pubblico friulano “Il grande Abarasse”, l’ultimo innovativo progetto che il musicista, ex frontman dei Quintorigo, sta portando in tournée.
Proposte prestigiose, dicevamo, perché mai scontate e sempre alla ricerca di artisti, probabilmente poco conosciuti ai più ma di notevole caratura, che si elevano al di sopra di buona parte della banalità musicale odierna e che “analizzano” la musica in tutte le sue sfaccettature.
In questo ambito può essere sicuramente ricondotto John De Leo (all’anagrafe Massimo De Leonardis), l’artista romagnolo che, forse non a torto, è stato paragonato a Demetrio Stratos (Area) per il suo modo di “giocare” con la voce e per la sperimentazione che caratterizza i suoi lavori, sperimentazione non fine a se stessa considerato quello che De Leo poi ci farà poi sentire e che sarà perfettamente fruibile e godibile da tutti.
Ha aperto il concerto Giacomo Toni (leader della ‘900 band) che, dopo aver ricevuto il primo applauso, ha ricordato che non è per lui che abbiamo pagato il prezzo del biglietto in quanto incaricato solo di aprire la serata ed ha proposto un poker di brani “attaccando” nervosamente il pianoforte e raccontando – col suo stile da Paolo Conte del futuro – delle storie irreali legate alla quotidianità dell’homo erectus. Se, come detto, John De Leo “gioca” con la voce, Giacomo Toni “gioca” in maniera strabiliante con le parole, sezionando, mescolando e ristrutturando i versi e le parole delle sue composizioni fino a farle divenire un “frullato” ricco di nonsense con accostamenti che possono sembrare assurdi ma che alla fine rivelano la genialità di questo artista. Di rilievo brani come Il Bevitore longevo e Ode al meccanico mite che hanno divertito il pubblico e impressionato per i testi.
Quando poi la Grande Abarasse Orchestra è salita sul palco iniziando ad articolare suoni apparentemente confusi, fuori tempo e senza un filo logico (Intro), un iniziale smarrimento ha serpeggiato fra il pubblico (almeno fra quello non avvezzo alle esibizioni di De Leo) fino a che il “maestro” John ha guidato il suono nella direzione da lui voluta, facendolo prendere forma e trasformandolo in una armonia finalmente convincente, portando lo spettatore non più smarrito verso il primo vero brano del concerto: Il gatto persiano.
Da quel momento un universo di suoni amalgamati insieme alla voce di De Leo ha preso possesso del teatro creando un tappeto sonoro d’avanguardia sperimentale che ha spaziato dal jazz al pop passando per la miglior tradizione musicale nazional/popolare romagnola attraverso il rock, la musica contemporanea e molto altro ancora.
La mazurka del misantropo, Io non ha senso, 50 euro, Apocalissi mantra blues, sono solo alcuni esempi della genialità di questo artista con cui ha stupito il pubblico udinese.
I virtuosismi vocali di John De Leo risultano spesso difficili da riconoscere poiché si fondono e diventano un tutt’uno con il suono degli strumenti tradizionali, a volte utilizzati in maniera tutt’altro che convenzionale (ad esempio il picchiettare di Dimitri Sillato sulle corde del pianoforte con le braccia infilate nella cassa armonica); l’evoluzione dello strumento-voce passa con molta semplicità dalle parti di Demetrio Stratos fino ai grandi cantanti lirici stupendo per la varietà d’uso e coinvolgono l’ascoltatore trasportandolo in mondi conosciuti a pochi eletti fino ad arrivare all’elevazione del bis finale che esalta le mille capacità dell’interprete.
Non si può non citare l’ensemble di musicisti che ha accompagnato De Leo, un gruppo sempre pronto a “giocare” con John – perché alla fine di questo si tratta – , che si è reso autore di performance non convenzionali, come d’altronde non convenzionale è la musica di John De Leo.
Il prossimo concerto di Note Nuove 9 è in programma il 13 aprile, questa volta al Teatro Palamostre (Udine), con ROBERT GLASPER Experiment, la band del pianista e compositore nordamericano, mentre continua, su VivaTicket e TicketOne, la prevendita della richiestissima seconda data del pianista Ezio Bosso, al Castello di Udine il 28 giugno.
Dario Furlan; ha collaborato Diego Fontanini