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FOCUS SULLA ROMANIA CON IL POETA E TRADUTTORE STEFAN DAMIAN

FOCUS SULLA ROMANIA CON IL POETA E TRADUTTORE STEFAN DAMIAN

Testimonial della Festa della Letteratura e della Poesia, ha tradotto in rumeno opere di Grazia Deledda, Federigo Tozzi, Anna Arslan, Dino Campana.

TRIESTE – E’ l’autore e traduttore rumeno Stefan Damian, docente di letteratura italiana all’Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca, il testimonial di quest’anno della Festa della Letteratura e della Poesia, in corso in questi giorni e che si concluderà domenica 20 marzo con le premiazioni del XII Concorso Internazionale di Poesia e Teatro “Castello di Duino”. Damian, che ha tradotto in rumeno opere di poesia e narrativa di grandi autori della letteratura italiana, come Grazia Deledda, Federigo Tozzi, Anna Arslan, Michele Prisco e Dino Campana, oltre alla partecipazione al convegno s-Tradurre dedicato a “Multilingue e traduttori”, venerdì 18 marzo alle 18.30 all’Auditorium della Casa della Musica di Trieste proporrà un reading poetico incentrato sulla sua ultima fatica, la raccolta “Versi Smorti” (Nemapress, 2015), insieme al poeta e critico Enzo Santese e alla professoressa Gabriella Valera. Come intermezzo musicale alle letture saranno proposti alcuni canti popolari rumeni, a cura di Beatrice Iamandii. A proposito del suo rapporto con l’Italia e l’italiano, lingua che ha studiato prima in casa (il nonno, come ex soldato austriaco, aveva trascorso nel campo di prigionia di Avezzano oltre due anni) e poi all’Università, Damian racconta: “Vivere la cultura e specialmente la letteratura straniera è stato per noi, definiti in un preciso periodo storico “dell’Est” europeo un modello di “emigrazione” da uno spazio culturale considerato restrittivo, che ci privava delle opportunità di conoscere le culture occidentali. Per noi, romeni della Transilvania, che vivevamo “oltre cortina”, il Nord Italia ha sempre rappresentato un punto di riferimento, perché storicamente siamo vissuti per più secoli nello stesso impero austriaco, diventato poi austro-ungarico. I rapporti economici, sociali, politici e culturali hanno avuto una continuità che non si è limitata, dopo la Seconda guerra mondiale, a restare pura storia. In tutti questi lunghi anni, la cultura romena ha guardato oltre il confine e in primo luogo alle province italiane, che assomigliavano e ancora assomigliano alle nostre dal punto di vista della multietnicità e multiculturalità. Le minoranze etniche, linguistiche, culturali e religiose hanno rappresentato e costituiscono un patrimonio comune delle nostre province”. L’appuntamento concluderà una giornata densa di eventi, che prevede in mattinata la conclusione del workshop s-Tradurre presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’ateneo giuliano e nel pomeriggio, alle 16.30, presso la Sala Maggiore della Camera di Commercio di Trieste, l’incontro “Trieste e la cultura dei giovani”, in cui l’anima del “Concorso Internazionale di Poesia e Teatro Castello di Duino”, Gabriella Valera (docente universitaria e Direttrice del Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile), ripercorrerà dinnanzi ai giovani premiandi e alle autorità la storia e le prospettive di un progetto pluriennale. Interverrà all’incontro il regista, due volte Premio Ilaria Alpi, Massimiliano Cocozza.

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