Un viaggio nella storia tra contesti, linguaggi, contenuti e immagini degli anni in cui femminismi e movimenti femminili hanno dato inizio a tante battaglie per il riconoscimento dei diritti delle donne. Con il convegno “I movimenti femminili tra gli anni Settanta e Ottanta”, in programma giovedì 31 marzo alle 18, in sala Ajace, si conclude l’edizione 2016 di Calendidonna, il collaudato percorso di riflessione sulla realtà femminile che nella primavera di ogni anno si tiene nella città di Udine. Realizzato in collaborazione con l’Università di Udine, l’incontro proporrà gli interventi di Monica Emmanuelli, storica dell’ Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Fabiana Fusco, docente universitaria, studiosa di lingua e genere, Marina Giovannelli, scrittrice e poetessa, e Giulia Rinaldi, docente ricercatrice. A introdurre il tema e a coordinare gli interventi sarà Renata Kodilja, presidente del CUG (Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità ) dell’Università di Udine.
“È importante, soprattutto per le donne giovani, che, come me, non hanno vissuto direttamente i movimenti femminili dei decenni passati, scoprire i percorsi che hanno portato livelli di pari opportunità un tempo impensabili – osserva l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Udine, Cinzia Del Torre –. Tuttavia nessun passo avanti è irremovibile se non grazie a un impegno quotidiano e pertanto non conoscere quale sia stato l’impegno di chi ci ha preceduto potrebbe impedire di apprezzare completamente conquiste nient’affatto scontate e, soprattutto, di raccogliere le molte sfide che il futuro ci riserva per il raggiungimento di una piena parità tra i generi”.
Il convegno prende le mosse dalla constatazione delle difficoltà, ancora esistenti, di reperimento e sistemazione di fonti storiche attestanti il percorso, lento, ma costante, dei movimenti femminili, fuori o dentro ai partiti tradizionali, consapevoli della necessità del cambiamento e della rottura di schemi tradizionali, per superare discriminazioni, pregiudizi e stereotipi, a partire dagli anni Settanta. Le relatrici, ciascuna nel proprio ambito di studio, hanno potuto visionare materiali di carattere nazionale e locale, grazie a un appello, lanciato attraverso il sito della Casa delle Donne, per ritrovare documenti dell’epoca. Un appello al quale hanno risposto uomini e donne che, negli anni presi in considerazione, hanno militato in partiti e movimenti presenti sul nostro territorio, dando vita, a quel tempo, ad accesi dibattiti sul ruolo della donna, l’aborto, i consultori familiari, la violenza sessuale e molti altri temi.
“Come un flashback tra memoria e realtà – spiega Kodilja – questo convegno ha l’obiettivo di riportare alla luce un patrimonio di documentazione: libri, riviste, materiali propagandistici dei movimenti femminili negli anni ’70 e ’80 in Friuli. Attraverso l’analisi dei messaggi e dei linguaggi dell’epoca vuole essere un momento di confronto tra quello che è stata la rivoluzione culturale, sociale e politica del movimento delle donne degli anni ’70 e l’oggi. Memoria e storia come guide per la lettura della condizione femminile attuale”.
Nelle intenzioni degli organizzatori l’iniziativa vuole offrire infatti non solo una ricostruzione storica degli accadimenti di quegli anni turbolenti, segnati dalla battaglia per i diritti delle donne, ma anche tentare di fare il punto sulla situazione attuale, superando la sterile discussione sulla sconfitta o la vittoria del femminismo storico, individuando gli ostacoli ancora presenti sul piano dell’effettiva parità e riconoscendo che ogni generazione ha le sue forme di lotta e che queste devono riguardare, in questo mondo globale, tutte le donne, soprattutto quelle senza diritti.